GIORNO 3: La Riserva Naturale Forra del Torrente Cellina: Trenino Turistico, Ponte Tibetano e SkyWalk

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La Forra del Torrente Cellina è una delle più belle e spettacolari Riserve Naturali del Friuli Venezia Giulia. E’ costeggiata da una strada asfaltata, conosciuta come la Vecchia Strada della Valcellina, oggi dismessa per la sua pericolosità, ma un tempo unica forma di collegamento tra la valle (Barcis) e la pianura (Montereale Valcellina). Le acque cristalline del torrente Cellina, con sfumature che vanno dall’acquamarina al verde smeraldo, hanno scavato nelle rocce calcaree del Cretacico un canyon profondo, il maggiore della regione e tra i più spettacolari in Italia. Oggi la Vecchia Strada della Valcellina è percorribile solo a piedi o con l’ausilio del Trenino Valcellina, servizio istituito nel 2016 e che conta più di 13.000 fruitori ogni anno, soprattutto famiglie con bambini. Da non perdere, sul percorso, il Ponte Tibetano sospeso sulla forra (Euro 3,00 comprensivo di attrezzatura di sicurezza) e lo SkyWalk del Dint, passerella in acciaio sospesa nel vuoto al di sopra della forra (visita gratuita).
E’, quindi, facile intuire come questa sia una delle mete turistiche friulane più conosciute ed apprezzate da visitatori provenienti da ogni parte del mondo. Naturalmente noi ci siamo andati. Ecco come è andata.


SVEGLIARSI A CLAUT

La prima notte trascorsa a Claut (PD) è stata alquanto movimentata. Il campanile della chiesa segna i rintocchi ogni mezz’ora ed alle 5.45 in punto suona le campane istericamente come se ci fosse in atto l’evacuazione per una piena improvvia. Alle 6, quindi solo un quarto d’ora dopo, altri 6 rintocchi.
Il cielo è terso dopo la pioggia serale e il meteo è ottimo quindi optiamo per una giornata piena di attività a Barcis: camminata al mattino lungo la Vecchia Strada della Valcellina e canoa nel pomeriggio. Senza fretta.


CENTRO VISITE

Per accedere alla Vecchia Strada Valcellina occorre raggiungere il Centro Visite di Barcis, situato sul lato sud del lago. L’accesso viabilistico più comodo è dalla Strada Statale 251 che bisogna abbandonare all’altezza del ponte che porta alla Diga di Ponte Antoi. Superato il ponte, troverete un discreto parcheggio gratuito lungo il lago che, tuttavia, viene preso d’assalto dai turisti abbastanza presto. La dritta che vi diamo è di arrivare prima delle 9.30, cioè prima dell’apertura della biglietteria del Centro Visite (ore 10.00). Al parcheggio c’è anche un bar ristorante con un menù di specialità friulane (Osteria Ponte Antoi) dove prendere un caffè, ma scordatevi di riuscire a pranzare senza prenotazione (prenotate almeno un giorno prima altrimenti riuscirete a farvi fare solo dei panini, forse!).
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Alla biglietteria potete acquistare il biglietto al costo di Euro 3,00 e poi avete due possbilità:

OPZIONE 1: ritirare il caschetto obbligatorio e la retina per l’igiene della testa ed entrare direttamente nel tunnel da cui comincia la Vecchia Strada. Percorrerete la strada sino al Ponte Tibetano e qui deciderete se provare l’esperienza o proseguire sino alla fine della vecchia strada dove c’è il secondo cancello di ingresso. Potete tornare indietro sulla Vecchia Strada Valcellina oppure uscire ed abbandonare la forra, proseguendo a sinistra sulla strada normale che vi riporterà al centro visite dove avete parcheggiato. Provate a chierete se, eventualmente, potete fare il ritorno col Trenino Valcellina. Utilizzare il trenino sia all’andata che al ritorno è una scelta stupida perché dal trenino non si vede il torrente.

OPZIONE 2: Se avete voglia di camminare, anzichè ritirare subito il caschetto ed entrare nel tunnel, proseguite sulla destra sino all’imbocco del Sentiero del Dint, un itinerario tematico che spiega, con cartelli lungo il tragitto, le caratteristiche naturali e storiche della Riserva. E’ un Sentiero facile, adatto anche alle famiglie (no passeggini), con solo 120 metri di dislivello e 3 km di lunghezza. Il punto di forza di questo sentiero sono i tre punti “belvedere” che permettono una visione aerea del lago, della diga e della forra. Uno di questi è lo SkyWalk, cioè la passerella di vetro ed acciaio sospesa sulla forra e sulla Diga di Ponte Antoi.
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Il Sentiero del Dint termina alla Molassa, dove usufruire della seconda biglietteria che vi condurrà alla scoperta di questa strada sorprendente. Immaginate un percorso sinuoso tra pareti altissime, strettissime e sotto di voi decine di metri di roccia che terminano con le acque smeraldine del Cellina. Davvero spettacolare.


IL PONTE TIBETANO

Potevamo non provare questa esperienza? È bastato decidere per il sì, acquistare il biglietto /Euro 3,00) ed imbragarsi perché cominciasse a piovere catinate di acqua gelida. Che sara mai un po’ di pioggia? Aspettiamo che smetta! Aspettiamo, aspettiamo, aspettiamo. Niente, ancora catinate. Dopo venti minuti, quando era ben chiaro che avrebbe piovuto per ore, abbiamo legato Yuma in un cantuccio asciutto e ci siamo alternati sul ponte per non lasciarla sola. Peccato per le foto rovinate dalla pioggia. L’esperienza dura al massimo un quarto d’ora ma è davvero emozionante. F-A-T-E-L-A!
Se non ci credi GUARDA IL VIDEO.


….E SI FINISCE A MANGIARE

Mai vista tanta pioggia così. Cosa fare a questo punto se non infilarsi in una trattoria a magnare e bere per avere un po’ di conforto? Addio canoa per oggi.
Arriviamo a Claut bagnati come pulcini ed esce un sole meraviglioso. L’osteria ci permette di stendere il bucato bagnato sulle sedie e ci godiamo un bel pranzo meritato, alcolico.

Osteria Corona


DOVE DORMIRE

Albergo Diffuso Valcellina e Val Vajont
Via Roma, 43, 33080 Claut PN
Telefono: 0427 878445
E-mail: info@albergodiffusovalcellinavalvajont.it
SITO WEB


I CAPITOLI DELLA NOSTRA AVVENTURA FRIULI E DINTORNI 2018

 

 

 

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