GIORNO 10: Il Lago di Santa Croce in canoa

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Stiamo boccheggiando in mezzo alla pianura trevigiana e il caldo è insostenibile come è normale che sia il 16 di agosto. Abbiamo bisogno di un bagno. Se vivi a Treviso e dintorni hai solo due opportunità per rinfrescarti: conquistare un ombrellone a Jesolo oppure raggiungere il lago di Santa Croce nella zona dell’Alpago, in provincia di Belluno. In tutta Jesolo non esiste un bagno dog friendly e mica possiamo lasciare la Yuma chiusa in casa mezza giornata. Ci mettiamo il costume, carichiamo la canoa ed impostiamo il navigatore verso la Baia delle Sirene, uno delle spiagge più belle del lago. La natura, probabilmente impietosita dalla vita grama che conducevano gli abitanti della pianura trevigiana,  innescò una frana che chiuse la Val Lapisina, bloccando la discesa del fiume Piave verso Vittorio Veneto e creando la Sella del Fadalto e il Lago di Santa Croce. Questo Lago è un dono della natura, mi ci gioco le mani. Ora, per effetto delle correnti d’aria che, passando attraverso la stretta zona del Fadalto aumentano la loro velocità, il Lago di Santa Croce è uno dei luoghi più ventosi dell’intera provincia di Belluno, attirando così prestanti appassionati di windsurf, kitesurf e vela.
Tanta roba.
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È la prima trasferta fuori regione per la nostra canoa Ape Maya e non vediamo l’ora di immergerla. Alle 9.45 siamo già pronti alla Baia delle Sirene.
20180816_105307Fa quasi freddo, perché qui il sole arriva dopo le 11. A filo di un’acqua limpida e fresca, cominciamo a remare costeggiando la sponda occidentale già illuminata dal sole e, solo dopo che ci siamo riscaldati, ci spostiamo al centro del lago, puntando verso Nord, godendoci il panorama sulle Prealpi Venete.
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L’obiettivo è raggiungere l’Oasi di Sbarai, una delle zone umide più interessanti dal punto di vista ornitologico di tutto il territorio bellunese (Tuffetto, Pavoncella, Cannaiola, Forapaglie, Pendolino, Airone cenerino, Cicogna bianca e il Labbo Codalunga).  C’è un sentiero che, partendo dalla spiaggia di Farra d’Alpago, permette il birdwatching, guadando il torrente Tesa e raggiungendo un bosco, parzialmente innondato, di salici bianchi e pioppi. Con la canoa riusciamo non solo a raggiungere questo bosco ma ad addentrarci tra i rami. Il fondale è molto basso e ricoperto da uno strato di argilla colloso, simile a besciamella, tale che le pagaie ne vengono continuamente ricoperte ed appesantite. Il percorso è così suggestivo che ti aspetteresti le fauci aperte di un alligatore ad ogni pagaiata. Il “naturale” ormai inquieta.

Qualche decina di metri dopo si arriva alla spiaggia di Farra d’Alpago, piena di famiglie ammassate lungo la riva mentre, dall’altra parte del lago, la Baia delle Sirene o il Centro Velico di Poiatte sono quasi deserti. Sono attratti probabilmente dal chiosco di gelati o dalla doccia pubblica, sebbene l’acqua non sia salata e il lago sia pulitissimo. L’esigenza delle famiglie di stare ammassati le une alle altre come una colonia di pinguini nel gelido inverno artico io non la capirò mai. I bambini in acqua oltretutto smuovono l’argilla del fondo e la qual cosa rende l’acqua di questa spiaggia torbida e poco invitante.
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Fortunatamente noi abbiamo la canoa e viriamo verso sud, lungo la sponda orientare, non prima di aver fatto un bagno nell’acqua pulita. Vogliamo raggiungere, per il pranzo, il Baywatch di Poiatte, il nostro baretto preferito. Qui si radunano tutti i surfisti che aspettano, verso le 14 o le 15, l’insorgere del vento termico che spira da sud a nord ogni pomeriggio. La ragazza mulatta con le treccine del bar ci prepara una piadina da oche all’ingrasso, porta la birra fresca e il prosecco, così ci dimentichiamo del vento termico.

Quando risaliamo in canoa è troppo tardi. Ci aspettano 3 km di pagaiata sportiva contro vento. Nonostante le due ore successive di relax col libro alla Baia delle Sirene, alla sera realizzo di aver perso l’uso delle spalle. Ore 21.30 a letto, ma con quella spossatezza appagante che solo chi pratica uno sport può capire ed invidiare.
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DETTAGLI DELL’ESCURSIONE IN CANOA
Distanza percorsa: 9 km
Durata: 2h e 20′


DOVE MANGIARE

Bay Watch
Via Poiatte, 16, 32016 Poiatte BL
Telefono: 392 457 1169
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Baia Delle Sirene 2.0
32016 Farra D’Alpago BL
Telefono: 347 739 0913
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I CAPITOLI DELLA NOSTRA AVVENTURA FRIULI E DINTORNI 2018

 

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