Nel giretto serale per i bisognini di Yuma ho alzato gli occhi al cielo e, dopo giorni di nuvolosità, ho scorto finalmente un cielo pieno di stelle. Qualche secondo di meraviglia e subito una stella cadente solca il cielo: “oddio…devo esprimere un desiderio…devo esprimere un desiderio…devo esprimere un desiderio!”. E niente, non me ne è venuto in mente neanche uno. Quanto dura il coupon di una stella cadente? Entro quando bisogna esprimere un desiderio? Io sono una riflessiva, mica mi si può mettere tutta sta fretta. Nel dubbio, prima di dormire, ne ho buttato lì uno: spérem che il Fabio guarisca perchè ho tanta voglia di sgambettare per monti. Mi sono risvegliata, quindi, con delle aspettative positive, ma la stella cadente era chiaramente scaduta perchè il Fabio l’era minga bon. Ci siamo limitati, quindi, al giretto della convalescenza, il Sentiero dei Guadi, che incrocia in più punti il fiume Tagliamento, chiamato anche il Re dei Fiumi Alpini per i suoi 170 km di canali intrecciati che lo rendono l’ultimo corridoio fluviale morfologicamente intatto delle Alpi.
Nel bene (camminare è sempre positivo) e nel male (un caldo barbino), questo sentiero ci ha permesso di riempire la mattinata. Dal nostro Apartment Nonna Iole a Borgo Vico di Forni di Sotto (UD) ci spostiamo verso ovest sino alla bella fontana che segna la fine della via, dove poter fare scorta di acqua fresca e dove deviare per la stradina asfaltata in discesa verso sinistra che permette di raggiungere il fiume tra una distesa coloratissima di Impatiens glandulifera Royle (balsamina ghiandolosa).
Una palina in legno “Guado Tagliamento Tuement m 691″ vi indicherà il primo guado. Il Tagliamento ha un letto ghiaioso molto ampio con numerosi canali d’acqua che si intrecciano nel percorso. Ha un regime molto irregolare, con grandi differenze di portata fra magra e piena tanto che viene classificato come fiume a carattere torrentizio. Arrivando sul letto del fiume scopriamo, quindi, un aspetto bizzarro, cioè che non esiste alcun ponte ma solo una passatoia in sassi e cemento, sulla quale scorre l’acqua e che viene attraversata tranquillamente da auto, bici e pedoni nei periodi di magra.
Una volta guadato l’ampio letto del fiume, lo si costeggia un poco sulla sinistra sino al secondo guado che vi porterà sulla sponda destra del fiume. Un sentierino permette poi di costeggiare il fiume sino ad un ponte dismesso, alto e piuttosto inquietante, che riporta l’escursionista sulla sponda sinistra. Da qui, una strada asfaltata si connette all’area industriale di Forni di Sotto prima e all’area residenziale poi.
Poco dopo il ponte incrociamo quattro ragazze scout più basse dei loro zaini, assolutamente sovradimensionati per la loro corporatura, perse da diversi minuti per assenza di segnaletica. Non trovano il ponte. Compito di queste poverette è percorrere 1.000 m di dislivello per raggiungere una casera disabitata e dormire all’addiaccio su un telone di plastica pesante ed ingombrante che si portano dietro. Segue il seguente surreale scambio di frasi:
noi: <<ma, scusate, perché non vi installate una bella App sul cell col tracciato dei sentieri?>>
loro: <<è vietato accendere il cellulare o usare navigatori GPS, i capi chiamano continuamente per verificare che il cell sia effettivamente spento>>
No dai, è sadismo, oltre che pericoloso. Grazie ai nostri due GPS Garmin, più una App, nel giro di un minuto le poverette ritrovano la direzione e scoprono quanti km hanno da percorrere.
Che fare nel pomeriggio mentre il Fabio dorme? Si va al fiume! E così scopro che, risalendo il ramo torrentizio del Tagliamento, è possibile rilassarsi lungo alcune pozze, molto frequentate da ragazzi e famiglie con bambini. E allora in un angolino al sole mi ci metto pure io con Yumetta e, grazie ad un buon libro, tiro placidamente l’ora di cena.
Per cena raggiungiamo in auto Forni di Sopra (UD), un classico paese turistico di montagna, impeccabile per ordine e pulizia, ricco di bar, ristoranti e negozietti ma qui un pescovegetariano muore di fame, si mangia solo stinco, trippa e salsicce. Ci spostiamo, quindi ad Andrazza, più verso casa, dove Trip Advisor ci suggerisce l’Osteria da Nice, quotata bene, che serve anche del pesce, perchè la sottoscritta, in mezzo alle Dolomiti, fa i capricci e vuole il fritto misto. Stanza accogliente, pochi tavoli, sembra tutto perfetto. Ma i gestori sono molisani e hanno i tempi molisani: mezz’ora per pane e grissini, un’ora abbondante per il fritto ed il salmone. Il Fabio si alza pure da milanese imbruttito e va a chiedere spiegazioni e solo alle 21.30 arrivano i nostri piatti, buoni per carità, ma trooooppo lunghi. E ci è andata pure bene visto che nel tavolo affianco hanno cenato alle 22.30.
Ci ripromettiamo di non cedere mai più alla tentazione di una cucina meridionale in Friuli. Rivogliamo le nonne friulane col grembiule e le ciabatte, quelle di Claut, che in 5 minuti ti sfamano con piatti memorabili e tornano pure ad assicurarsi se hai mangiato abbastanza, manco fossi la nipotina!
RIEPILOGO DEL SIENTIERO
Dislivello in salita: 150 m
Dislivello in discesa: 150 m
Distanza percorsa: 6,5 km
Tempo in movimento: 1 h e 40′
Vuoi ricevere la traccia GPS di questo percorso? Scrivi a oggiescoblog@gmail.com
DOVE DORMIRE
Appartamenti da Nonna Iole
Borgo Vico 7, 33020 Forni di Sotto UD
Telefono: 348 880 6545
Cani: Ammessi
Appartamenti datati, ma molto economici (circa 56,00 euro al giorno per due persone), ideali per chi non ha molte pretese
Albergo Diffuso Dolomiti
Borgo Baselia, 1, 33020 Forni di Sotto UD
Telefono: 366 739 1870
Cani: Ammessi
DOVE MANGIARE (TEMPI BIBLICI A PARTE)
Osteria Da Nice
Telefono:
Piatto forte: i dolci
Cani: Ammessi
I CAPITOLI DELLA NOSTRA AVVENTURA FRIULI E DINTORNI 2018
- Vacanze in Friuli Venezia Giulia: perchè?
- GIORNO 1: La diga del Vajont
- GIORNO 2: Il Campanile della val Montanaia (escursione)
- GIORNO 3: Riserva Naturale Forra del Cellina (escursione)
- GIORNO 4: La grotta Landre Scur (escursione)
- GIORNO 5: Lago di Centro Cadore (canoa)
- GIORNO 6: Alla scoperta del Tagliamento (escursione)
- GIORNO 7: Rifugio Pacherini e Passo di Suola (escursione)
- GIORNO 8: Lago di Sauris e Alpi Carniche
- GIORNO 9: Riserva Naturale Regionale Foci dello Stella
- GIORNO 10: Il Lago di Santa Croce (canoa)
- GIORNO 11: Il Rifugio Carlo Semenza (escursione)