Il Monte Canto tra storia, vigne ed oliveti (+/-750)

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Al margine occidentale della provincia di Bergamo, in Lombardia, vi è un territorio dalla forma di triangolo rovesciato, delimitato ad ovest dal fiume Adda, ad est dal fiume Brembo e a nord da una dorsale lunga 7,5 km, larga 2 km ed alta 710 metri, ricca di facili sentieri percorribili da chiunque e in qualunque stagione. Il terriorio “triangolare” è la cosidetta Isola Bergamasca mentre la dorsale è il Monte Canto, meta della nostra escursione di oggi. Se camminate da poco o volete riprendere a camminare, se siete fuori forma e siete alla ricerca di un percorso modesto in termini di dislivello, estensione e tempo di percorrenza, continuate a leggere, perchè fa proprio al caso vostro. Tutti i sentieri del Monte Canto sono percorribili anche in MTB e i bikers sono quasi più numerosi degli escursionisti.
Quali emergenze incontrerete sul sentiero: la diroccata Cascina di San Bartolomeo, i ruderi del Borgo del Canto, la Chiesetta di Santa Barbara, l’Agriturismo Cavril e la splendida Abbazia di San’Egidio in Fontanella.
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Introduzione

Il Monte Canto (710 m) è un monte cosiddetto “orfano“, in quanto isolato dal resto delle Prealpi bergamasche da cui è separato dalla valle San Martino. E’ la montagna di Pontida (nord), di  Sotto il Monte (sud), di Mapello (est) e di Odiago e Gambirago (ovest). Il suo allungamento est-ovest fa si che il versante settentrionale sia umido e boscoso  con prevalenza di castagni e carpini (in inverno potreste trovare ghiaccio salendo da Pontida). Il versante meridionale, al contrario, è soleggiato e coltivato ad oliveti continentali e vigneti (uve Merlot e Cabernet Sauvignon e Moscato Giallo).
L’itinerario che vi presentiamo parte proprio da Pontida, quindi dai castagneti dal versante nord, arriva in cima alla dorsale in corrispondenza della Chiesa di Santa Barbara e ridiscende a sud, verso la soleggiata località Fontanella, un tempo ricca di sorgenti, i «fontanì», motivo dell’origine del toponimo. Oggi alcune fontanelle in pietra rimangono a testimonianza della passata ricchezza d’acqua ma sono per lo più prosciugate a causa dei cambiamenti climatici, quindi non fateci conto. Da Fontanella si fa poi rientro a Pontida chiudendo un anello.
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La Sacralità del Monte Canto

Per via della solitudine ed altitudine geografica di questo monte posto alla fine della pianura e ben visibile da essa, il Monte Canto divenne anche un luogo di sacralità, tanto da essere ancor oggi conosciuto come il ‘monte dei frati’ per via della concentrazione di monasteri, chiese e ritiri eremitici, anche molto antichi: Abazia di Sant’Egidio a Fontanella (l’eremo dove ha vissuto David Maria Turoldo, una delle più alte voci della fede cristiana), Santa Barbara sul crinale, Tassodine e Odiago con i loro campanili a cipolla, il Santuario di Ca’ De Rizzi e la Madonna di Prada a Mapello. Questi sono anche i luoghi di Papa Giovanni XXIII e il percorso che da bambino faceva per andare a studiare a Celana è oggi noto come Sentiero del Papa.
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Partenza e Descrizione del Percorso

ANDATA: Cimitero di Pontida (306 m) –> sentiero 897 –> Cascina di San Bartolomeo (573 m) –> Borgo del Canto (644 m) –> Chiesa di Santa Barbara (667 m)

RITORNO: Chiesa di Santa Barbara (667 m) –> sentiero 891 —> Porcile (540 m) –> Marinelle (527 m) –> Caprile (542 m) –> Agriturismo Cavril –> Abbazia di San’Egidio in Fontanella (450 m) —> sentiero 898 –> Colle Montalbano (490 m) –> Pietra di Sant’Alberto (508 m) –> Casello Mazzoleni –>  Val di Cerra –> Cimitero di Pontida (306 m)

Non esiste una cartografia ufficiale, ma quasi ad ogni bivio importante c’è un pannello in legno con i nomi delle località raggiungibili. SCARICA LA CARTINA.
In blu è rapresentato il nostro percorso ma potete visualizzare contemporaneamente i 21 km del periplo del Monte Canto, in verde, (3.30 ore per il versante sud e 2,30 ore per quello nord) e i 9 km della dorsale del Monte Canto, in rosso, da fare a piedi in circa 4 ore. Molti altri sentieri consentono di raggiungere la dorsale da tutti i paesi ai piedi del monte.
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mappa 2L’escursione parte dal Cimitero di Pontida, facilmente individuabile dalla segnaletica stradale. Arrivando dalla Provinciale, svoltare per Piazza Giuramento in corrispondenza del Bar8Pontida, dove poter fare la colazione di rinforzo. Esistono diversi parcheggi disponibili e gratuiti. Superato l’imponente Monastero di San Giacomo, giungete in prossimità del cimitero e prendete la strada sulla sinistra da dove parte il sentiero 897 ben identificabile dalla palina segnaletica. Da qui alla prima tappa, ossia la Cascina San Bartolomeo (50′), non troverete più segnaletica ma solo alcuni rari bolli bianchi e rossi sugli alberi, ampiamente sufficienti per non perdervi. Alcuni tratti del sentiero potrebbero essere ghiacciati in inverno se ha nevicato nei giorni precedenti, per cui attrezzatevi almeno con le racchette.
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La Cascina San Bartolomeo

La Cascina San Bartolomeo (573 m) era un monastero fortificato di cui rimane il bel campanile. Vale la pena girarci intorno prestando però attenzione in quanto pericolante. Dietro al campanile, tralicci della RAI a parte, si gode un bel panorama sulla sottostante valle San Martino e la vista spazia dalle Grigne al Resegone, all’Alben. Proseguire in salita seguendo le indicazioni della palina segnaletica per Canto (10′).

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Il Borgo del Canto

Il Borgo del Canto (644 m) è un borgo rurale dell’XII secolo, abbandonato per via dello spopolamento negli anni ’50. Questo borgo medioevale dal carattere difensivo visse inizialmente di agricoltura di sussistenza. Essendo una tappa obbligata per coloro che volevano spostarsi tra il Monastero di Pontida e l’Abbazia di Fontanella ed essendo in una zona di confine tra il Ducato di Milano e Venezia, godette presto di privilegi che gli consentirono di svilupparsi economicamente. Oggi non ne rimangono che ruderi.
Solo pochi passi lo separano dalla Chiesa di Santa Barbara.


La Chiesa di Santa Barbara

La Chiesa di Santa Barbara (667 m) è una chiesetta medioevale posta proprio in cima sulla dorsale. E’ circondata da un bel prato e nello spiazzo vicino alla chiesetta ci sono alcune panchine usate sia dagli escursionisti che dai ciclisti per la pausa pranzo o un pic nic. Da questo punto comincia la discesa verso sud lungo il sentiero 891 facilmente individuabile per via della palina segnaletica. Da questo punto in poi seguite le indicazioni per Fontanella (Sant’Egidio), raggiungibile da qui in 30′.


La discesa nel territorio di Sotto il Monte

Il sentiero 891 introduce l’escursionista in un ambiente completamente diverso, decisamente più godibile per il paesaggistico e per l’esposizione a solatio. Il sentiero, inoltre, è un bel selciato largo, pulito e ben manutenuto. Siamo nel territorio di Sotto al Monte, il cui stemma compare nell’ultima fontana del percorso: una torre merlata di tre alla guelga, aperta finestrata di due, accostata negli angoli superiori, da un fiordaliso e da un monte di tre cime all’italiana.
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In sequenza si attraversano Porcile (540 m) –> Marinelle (527 m) –> Caprile (542 m), tutto sempre ben segnalato. Caprile, Cavril in dialetto, è il punto più bucolico, per via dei suoi oliveti.

Qui il cartello in legno potrebbe disorientarvi in quanto Fontanella viene indicata con una freccia a destra che porta su una strada in salita, ma questa freccia è stata barrata con una “x” e riscritta in modo che indichi la strada in basso a destra. E’ corretta quest’ultima perchè porta senza impicci all’Abbazia di Sant’Egidio, ma noi vi consigliamo lo stesso di fare un salto in alto perchè lassù c’è l’Agriturismo Cavril (chiuso a gennaio e febbraio) che gode di un punto panoramico meraviglioso, quasi pittorico.

Quando l’agriturismo è aperto non potete certo fare i furbi e vi tocca ritornare indietro alla paletta di legno e proseguire verso Fontanella. Ma noi ci siamo capitati in febbraio e siamo scesi ad cazzum tra le viti sino a trovare una scaletta sulla sinistra che porta ad un cancelletto apribile che reimmette sul sentiero principale. Tempo 5′ e si arriva alla splendida Abbazia di Sant’Egidio in Fontanella.


L’Abbazia di Sant’Egidio in Fontanella

E’ una bellissima abbazia millenaria costruita tra il 1080 e il 1130 circa, fondata da Alberico da Prezzate, nobile bergamasco che, per meritare la salvezza della sua e delle anime dei suoi familiari Teiperga, Isengarda e Giovanni, donò un appezzamento di terre­no sul monte Vergese, antico nome del monte Canto, nel luogo detto Fontanella, per edificare un monastero in onore di S. Egidio.
A Teiperga, sepolta in un piccolo e delizioso saccello all’interno del chiostro, viene attribuito lo “status” di effettiva fondatrice del cenobio.

La chiesa è sempre aperta e visitabile dall’alba al tramonto tranne che nei momenti di messa la Domenica e festivi, alle 10.30 e 17.30 (orario invernale) oppure 10.30 e 18.00 (orario estivo)

Per approfondimenti:
www.priorato-santegidio.it
http://www.santegidioinfontanella.it/
Scheda Cronologica
Storia del Santo


La tomba di Teoperga

Come anticipato, entrando nel piccolo chiostro, sul lato destro della chiesa, è sistemata la tomba di Teoperga, sorella del donatore e fondatore di Sant’Egidio, Alberto di Prezzate. Su Teoperga è nata anche una leggenda. Alcuni la identificano, infatti, con una principessa dei franchi, moglie ripudiata di un certo Lotario, fattasi monaca, divenuta santa e, quindi venerata dal popolo.  Trattasi di un tempietto la cui pietra tombale mostra una figura femminile scolpita in tutta l’altezza della persona, adagiata sopra un drappo, con le mani incrociate, la corona comitale in testa e il vestito coperto da un mantello.
Sulla colonna è incisa la data 1479. Sia il sarcofago che la pietra tombale sono opere di scultura quattrocentesca.


La Pietra di S. Alberto

Dall’Abbazia proseguire seguendo il sentiero 898 verso la Pietra di S. Alberto (508 m), che viene data in 20′ di cammino. Attenzione al bivio 5′ più avanti in cui bisogna salire a sinistra. Siamo al Colle Montalbano e da qui si arriva alla Pietra di S. Alberto in un quarto d’ora di camminata nel bosco. La pietra ha la forma di un sedile, modellata miracolosamente in questa forma per far star più comodo il santo che qui soleva riposare. La tradizione vuole questo masso terapeutico per cui, se ci credete, sedetevi per guarire dal mal di schiena.
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La fine del sentiero 898

Dalla Pietra di S. Alberto proseguire seguendo sempre le indicazioni “Pontida”, superare prima una casa in pietra, poi il Casello Mazzoleni, lasciandolo alla vostra sinistra e, arrivati alla paletta in legno “Val di Cerra” proseguire dove c’è l’albero e mantenere la direzione sino al Cimitero di Pontida.


Riepilogo del Sentiero

Quota di partenza: 306 m
Quota massima: 664 m
Dislivello in salita e discesa (comprensivo di saliscendi): 750 m
Distanza: 8 km
Tempo in movimento: 2 h e 30′
Tempo con soste e pausa pranzo: 4 h e 20′

Vuoi ricevere la traccia GPS di questo percorso? Scrivi a oggiescoblog@gmail.com
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4 Replies to “Il Monte Canto tra storia, vigne ed oliveti (+/-750)”

  1. Grazie La Susi…!!!descrizione precisa e attrattiva spero di sceglierla in questo fine giugno per riattivare quanto possibile “le gambe” che aihmè cominciano ad aver problemi di “consunzione”, peccato la tua laurea in geologia sia inutilizzata…ma secondo me è per nascondere sapientemente tutte le meraviglie che ha scoperto stando un po’ fuori l’orizzonte accademico…io sono una non-filosofa e amo la Natura che mi regala sempre vita e speranza, oltre le pesantezza umane sociali
    Spero di incontrarti sul Sentiero fatto di terracielo. Grazie! Carla Maria Kovsca danzatrice libera

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  2. Ciao Carla, come passeggiata di riscaldamento secondo me è più che perfetta. Patirai un po’ di caldo nel tratto a sud, porta acqua abbondante!!! La laurea è stato un bel momento di crescita personale, non lo considere tempo perso e poi mi consente di guardare le montagne con consapevolezza 🙂

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  3. grazie mille, Ci sono stato domenica e devo portarci un gruppo da Brescia il 13.2 (APE Brescia, https://ape-alveare.it/). Approfitto della tua pagina per un po’ di notizie utili per completare la scheda e per qualcosa da raccontare lungo la strada. Mi spiace che il blog sia “solo un bel passatempo” ma lo considero lavoro socialmente utile.

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