Riceviamo e volentieri pubblichiamo un racconto di Manu-In-Metro, intollerante alla noia e MM writer (nel senso che scrive proprio in metropolitana, mentre va al lavoro), con ironia.
UNA MATTINA DI INIZIO AGOSTO
H.8.30 mi sveglio con un sonno tossico dopo una veglia di circa 3 ore. Il vandalo è rimasto insonne dalle 2 alle 5 passate. Bevo un’intera caffettiera, gli do un biberon, lo cambio, lancio i vestiti alla 8enne, indosso qualcosa a caso anch’io e ci scapicolliamo giù dalla montagna con il passeggino, per la lezione di tennis.
Dovrei godermi la vista lago e respirare a pieni polmoni, lo so, ma l’obiettivo è arrivare a destinazione senza ribaltarci. Tutti e tre.
Peraltro, è una settimana che dico che mi scioglierò i capelli raccolti come la signorina Rottermeier e mi vestirò un po’ decente, considerato che il maestro di tennis è veramente meritevole.
Ma niente, anche stavolta è andata così… chi potrebbe biasimarmi, però? In quest’amena località a metà tra lago e montagna il massimo dell’animazione/vita sociale – dopo il centro tennis – è il torneo di BURRACO. Ecco. Persino il correttore automatico corregge in “birra” perché a scrivere “burraco” non ja fa proprio.
Oddio, avremmo anche potuto partecipare alla tombolata in oratorio, ma il vandalo non ne voleva sapere. Peccato, ho visto gente uscire vincitrice con in mano un salame Citterio, uno spazzolone rosso per pavimenti, un portacandele a fiori in ceramica…
Comunque dicevo: possibile che gli insegnanti sportivi siano mediamente BONAZZI solo nelle località turistiche sperdute? E tutte le ore passate ad accompagnare i nostri figli in inverno, ad un qualsiasi sport, non vedono mai stagliarsi all’orizzonte un insegnante degno di nota? Sarà una congiura del CONI? Forse lo scrivono proprio nelle ricerche di personale: “Cercasi maestro/a bella presenza per centro estivo in CULO AI LUPI, no per generico centro sportivo milanese, astenersi se non in possesso dei requisiti”.
Arrivati. 2 km in 12 minuti. Mi presento come di consueto in perfetto orario. Trafelata. La 8enne scende in campo, seguita a ruota dal vandalo che recupero al volo e ricolloco nel passeggino con estrema difficoltà. Poi dicono che dovremmo anche fare palestra… Ma quando mai? Non basta ‘sta scarpinata 2/4 volte al giorno con una pendenza in salita/discesa del 100% e rischio costante di infarto?
Comunque… Si avvicina un signore anzianotto con una bambina che non ho mai visto a lezione e mi fa: – Scusi, sa dirmi qual’ è il maestro?
Ora. Salvo due nonne centenarie e due papà a cui sparerei perché intervengono durante la lezione puntualizzando le indicazioni e cazziando i figli, c’è solo uno che sembra proprio un maestro di tennis: innanzitutto è in campo e fa l’appello consegnando racchette ai bambini, ma soprattutto è l’unico bello, fisicato, abbronzato, firmato con griffe tennistiche dalla maglietta acrilica (che non so come mai, ma – giuro – non PUZZA) alle scarpe, DA TENNIS, certo. Glielo indico.
– Ah ecco, mia figlia (ndr. la madre della bambina) mi ha detto di cercare quello con gli occhi azzurri, ma io non ci ho fatto caso…
Ehhhhhh… noi donne, ancorché miopi, sì!
E niente. Ognuno ha i panorami di montagna che si merita…
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