Prealpi Orobie: la Baita Cancervo (+/- 1.050 m)

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Quando pensi di averle girate tutte, le Orobie ti regalano un’altra escursione. All’indomani del cenone di Natale, optiamo per un giro in montagna pur di non rimetterci a tavola come gli antichi romani. Con il neurone ancora assopito dalla digestione, apriamo il portale del CAI di Bergamo e cerchiamo un punto a caso sulla mappa interattiva, ma senza grande convinzione. “Ma questo Cancervo che è?…Boh, proviamo”. Ed è così che, infilati i ramponcini nello zaino, ci dirigiamo verso la Val Brembana, a San Giovanni Bianco (BG), nelle Prealpi Orobie. Quando deviamo per la frazione della Pianca e cominciamo a salire, notiamo che la temperatura esterna indicata dal termometro dell’auto registra un rialzo.  Grazie all’inversione termica, da lì a poco ci ritroveremo a camminare in maglietta a maniche corte lungo tutta la prima parte del sentiero (esposta a sud). Progrediamo con due incognite, la prima delle quali è il tratto attrezzato al termine di un canalone, il cui nome è tutto un programma, Canal-Pass Catif: sarà fattibile col cane? Troveremo ghiaccio? La seconda, ma non meno importante, è la percorribilità della parte del percorso più esposta a nord, con tanto di passo probabilmente innevato, il Passo di Grialeggio. Lo dobbiamo superare se vogliamo chiudere un anello. Quante escursioni cominciano con un “…ma sì dai, al massimo torniamo indietro”. Noi indietro non ci siamo tornati e siamo riusciti a chiudere il bellissimo periplo del Monte Cancervo con ampi panorami su Grigna, Resegone e cime del lecchese.
Occorre prestare molta attenzione all’innevamento e alla stabilità del tratto in prossimità del Passo di Grialeggio in quanto, le pendenze da attraversare, potenzialmente ghiacciate, possono costituire un  serio pericolo. Nel dubbio, tenetevi questa escursione per la prossima primavera, a neve scomparsa.


Il parcheggio (807 m): frazione di Pianca

Da San Giovanni Bianco (BG) alla frazione della Pianca (BG) occorrono una decina di minuti in auto. Attenzione alla scarsissima disponibilità di parcheggio e, quando diciamo “scarsissima”, intendiamo solo tre parcheggi in totale.  Li trovate di fronte alla graziosa chiesetta dedicata a S. Antonio Abate (seconda metà del Trecento).

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Tappe del percorso

1° PARTE
Parcheggio c/o la Chiesa di S. Antonio Abate  (805 m) –>  Sentiero CAI 102 –>  Baita Cancervo (1.697 m) –> sosta pranzo (la baita è privata e chiusa)

2° PARTE
Baita Cancervo (1.697 m) –> Passo di Grialeggio (1.690 m)

3° PART
Passo di Grialeggio (1.690 m) –> sentiero CAI 136 –> Pianca (805 m)


1° PARTE: da Pianca alla Baita Cancervo

Lasciata l’auto occorre proseguire in salita lungo la strada asfaltata puntando in direzione della bella balconata rocciosa. Superate, quindi, la fonte e la bacheca di legno con la cartina dei sentieri. Il simbolo biancorosso CAI 102 compare presto sui muretti delle recenzioni e agli angoli delle case e vi guiderà sino all’imbocco del sentiero vero e proprio dove la palina indica in 2 ore il tempo di percorrenza per la Baita Cancervo ed in 2 ore e mezza per il Passo di Grialeggio. Le indicazioni conducono poi ad un tratto prativo sino a dei capanni.

Il sentiero prosegue più deciso sino all’incontro di un’enorme roccia sporgente a forma di tettoia, una sorta di ricovero naturale, la Corna del tecc. Questa precede di poco una croce di legno fissata al limite di un ottimo punto panoramico che consente di abbracciare con la vista tutta la conca di S. Giovanni Bianco. Una sosta è doverosa. Alle spalle della croce si taglia nel cielo blu una bellissima balconata calcarea.

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Da qui il sentiero inizia a risalire sempre più decisamente, sino a farsi irto quando si raggiungono gli stretti tornanti incastonati nella roccia del canalone. La salita è resa emozionante dalla presenza di una corona di guglie e pinnacoli calcarei e, soprattutto, del “pinnacolo” più imponente, il Corna Torella, alto una settantina di metri. Le rocce regalano inquadrature notevoli del fondovalle, alleviando una salita ripida ma nè difficile nè pericolosa.

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Superato un passaggio stretto tra le rocce, inizia sulla sinistra la parte di sentiero attrezzato con catene metalliche (Pass Catif). Qui noi non abbiamo trovato traccia di neve o ghiaccio e la salita è stata relativamente semplice e piuttosto breve. Il nostro jack russel è salito senza problemi legato in sicurezza. Al termine del tratto attrezzato incrocerete sulla sinistra una nicchia con Madonnina, lasciatela sulla vostra sinistra e proseguite in salita sino ad un pianoro panoramico. Consigliamo qualche passo in più sulla destra per raggiungere un punto elevato e panoramico per qualche scatto fotografico.

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Scendete nuovamente verso il pianoro. Noi qui abbiamo trovato una pozza ghiacciata, va superata in salita sino ad un masso con le indicazioni. Proseguendo a destra si può raggiungiungere la cima del Monte Cancervo. Prendere, invece, a sinistra seguendo le indicazioni per il sentiero 102, Baita Cancervo e Passo Baciamorti.  Qui il panorama cambia, si entra in un bosco innevato di faggi dove la neve (anche ghiacciata) aumenta progressivamente tanto da rendere necessari i ramponcini nonostante le pendenze modeste. Nel bosco non c’è pericolo di perdersi, il sentiero è molto visibile anche con la neve. Usciti dal bosco scorgerete presto la Baita Cancervo. Raggiungetela ed approfittate della panchina esterna per la pausa pranzo.

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2° PARTE: dalla Baita Cancervo al Passo di Grialeggio

In caso di neve questo è il tratto più complicato dove prestare attenzione, per l’assenza di bolli, per la risicata dimensione del sentiero lungo il traverso che porta al passo, per l’innevamento abbondante (lato nord) e per l’ultimo tratto da risalire per raggiungere il passo, potenzialmente ghiacciato. Meglio non scivolare perchè lo fareste per decine di metri. Se non vi fidate, meglio tornare indietro. Se avete un cane esuberante, tornate indietro. Se non c’è neve, è una passeggiata.

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La Baita Cancervo è costruita su un bel pianoro panoramico.  Da qui occorre scendere seguendo la direzione indicata dalla palina che dà il Passo di Grialeggio in mezz’ora. Con percorso innevato i bolli sono nascosti dalla neve e occorre sapersi orientare verso destra puntando al passo. Ci spiace non potervi regalare qualche scatto fotografico del traverso e del passo ma abbiamo dato la precedenza alla circospezione con cui ci siamo mossi fino là. Insomma, avevamo le mani occupate dai bastoncini e le chiappe troppo strette per fotografare.

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3° PARTE: dal Passo di Grialeggio a Pianca

Quando si arriva al passo il sentiero CAI 136 sembra puntare un po’ troppo verticalmente in discesa ma è solo un effetto ottico. Si imboccano una serie di tornantini tranquilli che riportano brevemente l’escursionista a camminare in sicurezza nel bosco.

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Perdendo quota, la neve si dirada in prossimità della Baita della Vecchia e il sentiero regala bellissimi scorci del Monte Venturosa (1.999 m). Il sentiero CAI 136 termina intersecando la strada asfaltata proprio in corrispondenza della palina che indica il Monte Venturosa. Da qui l’anello si chiude camminando in discesa su asfalto, superando le frazioni di Piazzo e Brembella sino al parcheggio di Pianca.

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Dati riepilogativi del sentiero

Evidenziato in giallo vi segnaliamo il percorso escursionistico. Se state utilizzando lo smartphone cliccate sull’immagine e poi selezionate “visualizza immagine” per poterla ingrandire.

Punto di partenza: Chiesa della Pianca
Quota minima: 805 m
Quota massima: 1.697 m
Dislivello: +/- 1.050 m
Distanza: 12 km
Percorso: ad anello
Tempo in movimento: 4h (A/R)
Pranzo: al sacco

Per ricevere la traccia GPS scrivete a oggiescoblog@gmail.com

Sul Geoportale del CAI di Bergamo è possibile verificare il profilo altimetrico ed aprire e scaricare la mappa di questo e di altri sentieri orobici (scegliete l’opzione stampa PDF per salvare il pdf della cartina). Cliccare QUI

Mappa Cancervo 1

3D-Monte Cancervo

3D-Monte Cancervo 3


Il Monte Cancervo dal drone

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