L’area del Delta del Po si estende tra la provincia di Rovigo, in Veneto, e quella di Ferrara, in Emilia Romagna. Dovrebbe chiamarsi Parco Interregionale del Delta del Po ma le amministrazioni regionali, provinciali e comunali non sono mai riuscite a mettersi d’accordo e il parco interregionale è solo un progetto. Si parla, quindi, per lo più di Parco Regionale Veneto del Delta del Po,  un ampio territorio caratterizzato da una natura incredibilmente incontaminata, una vera e propria oasi e dimora per oltre 370 specie di uccelli e non solo (molluschi, crostacei, pesci e mammiferi). Il 9 giugno 2015, a Parigi, il Parco ha ottenuto il riconoscimento di Riserva della Biosfera MaB UNESCO.
Oltre, naturalmente, al birdwatching e alla caccia fotografica, questo territorio offre svariate opportunità di turismo slow, come escursioni a piedi, in bici, a cavallo, in barca o canoa. Il modo migliore per scoprire il Delta del Po rimane, comunque, quello di percorrerlo lungo le vie d’acqua. Esistono diverse agenzie specializzate con ampio un ventaglio di proposte, dalla gita in battello, in “batana” a fondo piatto, in barca a motore o in canoa lungo i 25 itinerari fluviali. Noi ci siamo appoggiati alla Po Delta Tourism semplicemente perchè ha un sito web ben fatto (potete scaricare il programma 2019 aggiornato delle escursioni QUI).
Avendo a disposizione solo un sabato di inizio giugno, strappato ad una trasferta di lavoro a Rimini ed essendo la stagione turistica appena cominciata, abbiamo partecipato all’unica escursione calendarizzata, la più nazionalpopolare delle offerte: la minicrociera  in motonave lungo la costa sino all’Isola dell’Amore con pranzo a bordo a base di pesce. Immaginate di trascorrere la giornata in compagnia di 50 arzilli pensionati interessati più al pranzo che ai fenicotteri, a cui viene offerto vino bianco come se non ci fosse un domani e che rapidamente degenerano in canti da taverna. L’importante, quindi, è partire preparati, lasciare a riva l’eventuale snobbismo e predisporsi in modalità “gita scolastica”. Vedrete che sarà incredibilmente piacevole  e divertente.

Partenza da Porto Garibaldi, frazione di Comacchio, in provincia di Ferrara. Appuntamento alle ore 9.30 e rientro alle 15.30 dopo due ore di navigazione all’andata, un’ora di esplorazione dell’isola, un’ora di sosta per il pranzo e altre due ore di navigazione per il rientro. Prezzo onestissimo di 35,00 euro a testa. Impostate il navigatore su via Ugo Bassi e raggiungete il termine della via al porto, il parcheggio è disponibile nelle vicinanze, almeno a giugno.
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L’escursione

Dopo un’ora e mezza di navigazione noiosa ove l’unica gioia è allontanarsi dallo skyline della riviera fatto di palazzoni orribili, si arriva finalmente alla “sacca” dove la motonave è costretta a procedere lentamente per via dei pochi cm che la separano dal fondale. Sono 650 i chilometri che separano la sorgente del Po dal Mare Adriatico. Qui,  alla foce, i canneti si compenetrano con la laguna, l’acqua diviene salmastra e fanno la loro comparsa i banchi di limo e sabbia verso il fiume e i cordoni di dune sabbiose verso il mare. Quando il mare sfonda con le sue onde le dune crea le cosidette “sacche”, uniformi distese d’acqua salata a fondale basso delimitate da bracci di fiume. E’ proprio qui, come ci ha spiegato il Capitano della nave, che si allevano le vongole con modalità che richiamano le tecniche agricole. I numerosi pali organizzati in filari servono ad identificare gli appezzamenti dati in concessione alle cooperative di coltivatori di vongole. Frequenti sono i pannelli solari posizionati sui pali che servono ad alimentare la videosorveglianza notturna. Anche la polizia pattuglia la sacca ogni notte. Stiamo parlando di un giro di affari di 50 milioni di euro l’anno e 1.200 coltivatori organizzati in cooperative, quindi è facile intuire l’esigenza di questi lavoratori di tutelare la propria attività economica.
1Considerevole è la quantità di sedimenti trasportata dal fiume, è quindi importante manutenere la sacca con un buon drenaggio, effettuato da chiatte che trascinano escavatori e serpentoni per il vaglio della sabbia. La draga ha effetti positivi sulla coltivazione della vongola in quanto consente sia una migliore navigazione che una migliore circolazione idrica.
2Su richiesta della cooperativa, parallelamente al drenaggio, può essere depositata sabbia fresca sul fondo in quanto la crescita delle vongole ne trae giovamento. Vengono seminate le vongole piccole, non idonee al consumo, che vengono precedentemente selezionate durante la raccolta e vendute solo per la semina. La sacca è inoltre disseminata di serraiole a labirinto per la pesca dell’anguilla.
3Come già anticipato, all’interno della sacca la navigazione è molto lenta, soprattutto durante la bassa marea dove si naviga a pochi centimetri dal fondo (pensate che tra alta e bassa marea può esserci un dislivello di un metro). Finalmente il viaggio si trasforma in escursione, il rumore del motore è meno fastidioso e i palazzoni sono scomparsi.
4Proseguendo nella navigazione stupisce trovare ben due fari di Goro e scoprire quanto distante sia il Faro Vecchio, datato 1870, ed ormai confinato nel lontano entroterra. Nell’arco di un centinaio di anni la foce del Po di Goro è avanzata così tanto da rendere necessaria la costruzione, nel 1950, di un nuovo faro, detto il Faro di Gorino, una struttura a base cilindrica alta circa 22 metri e sormontata da una lanterna che ha un fascio luminoso di circa 10 miglia alimentato a corrente elettrica attraverso un cavo submarino proveniente dalla sponda veneta. Il Faro di Gorino è posizionato proprio sull’Isola dell’Amore, ossia l’estremo lembo sabbioso del Po che si incunea nel mare, quindi sulla Foce del Po di Goro che segna, esattamente, il confine tra Veneto ed Emilia Romagna.
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Raggiunta, quindi, la lunga duna sabbiosa, si abbandona la sacca virando a Nord Ovest e si comincia a risalire il Po di Goro tra splendidi canneti.
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L’attracco della barca avviene sull’Isola dell’Amore, dal lato del fiume. Qui è possibile finalmente scendere a terra ed esplorare sia la zona del faro (attualmente in ristrutturazione) che la spiaggia, un luogo così ameno ed affascinante da risultare quasi metafisico.
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109Delimitato da pali di legno, esiste un passaggio sabbioso sull’isola che collega il fiume al mare, probabilmente sommerso durante l’alta marea. Nel giro di pochi metri la differenza tra i due ambienti è molto evidente.
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12Al termine della passeggiata di un’oretta, si risale a bordo della motonave per il pranzo a base di pesce: risotto ai frutti di mare, fritto misto di pesce e verdure, dolce, vino bianco, caffè ed ammazzacaffè. Si rimane ormeggiati per tutto il tempo tra i canneti del Po di Goro, circondati dai gabbiani pronti a raccogliere gli avanzi di pesce.
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Finito il pranzo e circondati da decine di passeggeri ubriachi e felici, verrete portati al largo dal Capitano per raggiungere una zona molto frequentata dai gabbiani e, se avrete fortuna come l’abbiamo avuta noi, potrete godervi lo spettacolo di una numerosa famiglia di delfini festosi.
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Bilancio dell’esperienza.

Il trasferimento dal porto alla sacca dura un’ora e mezza ed è decisamente noioso, ma la parte centrale dell’escursione è molto interessante. Noi non abbiamo potuto scegliere il tipo di escursione per mancanza di tempo ma il consiglio è di prediligere imbarcazioni piccole, meno rumorose e con pochi passeggeri, meglio ancora la gita in canoa con una guida esperta. Tra la gita in motonave a pranzo o a cena, potendo scegliere, puntate alla gita al tramonto, sicuramente meno calda. Ultimo consiglio: abbondate di spray contro gli insetti!
Cani ammessi in tutte le tipologie di escursione.


Contatti

PO DELTA TOURISM
Tel. +39 0533 81302
Cell. +39 346 5926555
info@podeltatourism.it
https://www.podeltatourism.it/

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