Slovenia: rafting sul Soče (Isonzo)

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Molto probabilmente, uno dei motivi per cui, per la prossima estate, state pianificando un viaggio in Slovenia, è la vostra attitudine a vivere attivamente una vacanza. Stiamo parlando di una vacanza itinerante e sportiva che vi consenta di muovervi e fare sforzo fisico e, al tempo stesso, scoprire e conoscere a ritmo lento tutto ciò che il territorio ha da offrirvi. Sono tre le condizioni al contorno fondamentali per questo tipo di vacanza: la sicurezza, un contesto che spinga a praticare uno o più sport e la presenza di strutture che offrano servizi per soddisfare questa richiesta. Non è sufficiente la presenza di un monte, di una pista ciclabile o di un fiume per rendere una regione appetibile ai vacanzieri attivi, occorrono bike stop, rifugi, agenzie di noleggio attrezzature e info point. Ecco, la Slovenia ha tutto questo e per di più, ad un costo assolutamente accessibile. Non ultimo per importanza, la Slovenia è family and dog friendly.
Con una presentazione così, vi starete chiedendo dov’è la fregatura. E’ il cibo. Il piatto tipico di questa nazione è la jota, una zuppa calda ed acetosa a base di cavolo e fagioli. La “iota” è la più semplice lettera dell’alfabeto greco e nel linguaggio comune dire “uno iota” significa dire “un bel niente”. Ecco, ho detto tutto. Ma è un prezzo che si paga volentieri  per vivere almeno una tra le esperienze slovene più belle: il rafting sul fiume Isonzo, per gli sloveni il Soče.



Il fiume Soče

Il fiume Soče è conosciuto in tutto il mondo come “The Emerald Beauty”, un fiume che mantiene un incredibile color smeraldo per tutti i suoi 138 km, tanto da essere considerato uno dei fiumi più belli d’Europa. Siamo nelle Alpi Giulie, proclamate nel 2003 dall’UNESCO zona tutelata di importanza mondiale, con una riserva della biosfera che si estende per quasi 200.000 ettari nei comuni di Bovec (Plezzo), Kobarid (Caporetto), Tolmin (Tolmino), Bohinj, Bled, Radovlijca, Kranjska gora, Jesenice e Žirovnica.

La valle dell’Isonzo è una concentrazione di attrazioni, cascate, piscine e forre, come il lago di Krn, la cascata di Boka, la cascata di Kozjak e la cascata di Zapotok. E’ una delle valli più belle e incontaminate d’Europa e non a caso qui sono state girate molte scene del film “Le cronache di Narnia – Il principe Caspian”. E’ possibile percorrerla a piedi o in bicicletta, sorvolarla col parapendio, buttarsi col paracadute o provare l’ebrezza di lasciarsi andare sulla zipline d’acciaio tra le più lunghe d’europa, ma sono gli sport acquatici a vincere su tutto: kayak, rafting, canyoning, SUP, sit on top, bellyak, canoa, hydrospeed. Ce n’è per tutti i gusti, allenamento ed esperienza, che siate una comitiva di giovani amici, una famiglia con figli o una coppia attempata con cane come noi. Per la navigazione privata e la pesca è necessario essere muniti di permesso ma la cosa più sensata e sicura da fare è di rivolgersi ad una delle numerosissime agenzie presenti, da nord a sud, tra Bovec, Boka, Kobarid e Tolmin (sono circa 40!). Si preoccupano di tutto mentre voi non dovete far altro che presentarvi col costume da bagno, una salvietta ed un cambio asciutto.
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Come è facile intuire, il tratto settentrionale è quello più sportivo ed adrenalinico, da percorrere chiaramente con una guida. La maggior parte dei turisti predilige Boka, dove parte un percorso di 2-3 ore che inizia con rapide di I e II livello, sino ad arrivare alle rapide di IV e VI livello verso Trnovo ob Soči. Se, come noi, invece, viaggiate col cane e dovete limitare l’esperienza sportiva, il consiglio è di rivolgervi ad una delle agenzie di Caporetto (noi abbiamo scelto la X-Point) per una discesa più tranquilla da Caporetto a Tolmino. Attenzione, con “discesa tranquilla” non intendiamo dieci minuti senza muovere una pagaia su di un coccodrillone gigante. Vi verrà fornito un enorme gommone da rafting che dovrete imparare a governare velocemente in autonomia perchè sarete completamente soli lungo 15 km di rapide che, nonostante siano di basso livello, vi faranno urlare come le montagne russe. Chi ha più esperienza come timoniere deve stare a poppa, l’impedito sta a prua. Ecco come è stata la nostra esperienza.


La nostra esperienza di rafting di I e II livello da Caporetto a Tolmino

Arriviamo a Kobarid (Caporetto) alle 8.45 puntuali all’appuntamento fissato il giorno precedente con l’agenzia X-Point la quale ci fornisce muta e calzari in neoprene, giubbotto di salvataggio, caschetto, per la “modica” cifra di 76,00 euro a coppia (in Francia avevamo speso 32,00 euro a testa, assicurazione inclusa, qui no, se ti fai male sono cavoli tuoi). Veniamo caricati su un pulmino insieme ad una coppia di giapponesi e altri due giovani turisti stranieri (qui si parla solo inglese) e passiamo a prendere le canoe al deposito.  Eccoci poi al punto di ingresso nei pressi di Ladra. Mettiamo tutti i nostri effetti in una cassetta che ci verrà restituita 15 km dopo all’arrivo a Tolmin dove il pulmino ci riporterà a Caporetto.
20883094_1530557843633287_7178788642640474988_nUn omaccione ci da le istruzioni di comportamento lungo le rapide. E qui la domanda sorge subito spontanea. Rapide? Quali rapide? Ma noi stiamo facendo il tratto semplice, giusto? Comunque, spiega, meglio infilare le gambe sotto al seggiolino sottile di legno, in modo da far pressione con le ginocchia contro i bordi della canoa e non venir così sbalzati fuori (oddio in che senso???). Poi spiega l’impugnatura della mono-pagaia (benedetto sia il pollice opponibile) ed infine, veniamo abbandonati a noi stessi con un numero da chiamare all’arrivo a Tolmin. La canoa è pesante ed è già un cinema scendere sulla riva scoscesa ma, una volta in acqua è comodissima. Giusto due parole a Yuma (la nostra jack russell) per mettere in chiaro chi comanda e dove deve collocarsi per le due ore successive e partiamo sovrastati da un cielo grigio e variabile che rende la temperatura più che fresca, quasi fredda. Bene, tempo 20 metri ed iniziano le rapide.
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È difficile descrivere le emozioni che si susseguono, sono un’alternanza di oddio muoio – che figata – haaaa – remaaaa ti ho detto remaaaa – spruzzi in faccia – cane che rotola da una parte all’altra – oddio questa volta muoio e poi l’urlo finale liberatorio quando la rapida finisce. Alla fine, quando si è sopravvissuti alla prima rapida (perchè si sopravvive), si decide che è esageratamente figo, ma non si fa in tempo a prenderne coscienza che ripartono le rapide. E non sono mica le ultime. Due ore di rapide. No dico, due ore seduti come un musulmano in preghiera (senza offesa) con le gambe in pressione e l’adrenalina che pompa. Alla prima spiaggetta decidiamo che basta, abbiamo bisogno di una sosta per scaricare la tensione. Veniamo superati dai giapponesi, due incapaci totali, lei sta davanti e rema come si mescola la zuppa e lui, dietro, totalmente ignaro del suo ruolo di timoniere. Eppure arrivano e se ce l’hanno fatta loro ce la possono fare tutti.
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Tutte le tre canoe X-Point (giapponesi compresi) arrivano contemporaneamente a Tolmino nel giro di pochi minuti.
13Yuma non è mai stata balzata fuori dalla canoa, anzi, dopo il decimo km, si è pure sdraiata tranquillamente manco fosse in gondola nella laguna veneta. Ad essere onesti, ci siamo sentiti due irresponsabili ad averla portata con noi, ma il tizio dell’X-Point sembrava così tranquillo alla nostra richiesta di portare il cane e non ci eravamo più di tanto preoccupati. Comunque il senso di colpa è durato giusto 5 minuti perché all’arrivo abbiamo fatto amicizia con un turista tedesco anziano e il suo cagnolino che porta regolarmente sul parapendio, ci fa anche vedere le sue foto e quelle degli altri suoi amici pazzi che volano tutti col cane (persino un boxer da 35 kg). In fin dei conti noi, il nostro cane, lo abbiamo portato solo a fare rafting!


Le Gole di Tolmin

Quando avrete ripreso fiato e smaltito l’adrenalina, vale la pena ripercorrere in auto il tratto Caporetto-Tolmino, per visitare le Gole di Tolmin, 5,00 euro per l’ingresso, accoglienza all’ingresso, piantina in italiano. Tutte le informazioni QUI.
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Dove dormire

In agosto potreste avere difficoltà a trovare da dormire a Bovec o a Caporetto. In tal caso fate come abbiamo fatto noi, provate a cercare in Italia. A San Pietro al Natisone (UD), per esempio, c’è un alberghetto con piscina e pizzeria che con 85,00 euro circa vi risolverà il problema.

Hotel Natisone
Loc. Tiglio 35 – 33049
San Pietro al Natisone (UD) Italy
Tel +39 0432 709064
Fax +39 0432 709628
Email: hotelnatisone@hotelnatisone.com
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