Trekking giornaliero: cosa mettere nello zaino

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Non importa che sia gennaio od agosto, l’equipaggiamento “base” dello zaino non dovrebbe cambiare mai, sia per trekking giornalieri che di più giorni.

1) abbigliamento a cipolla (cioè a strati):
– canotta o maglietta a maniche corte;
calze da trekking imbottite nei puntidi sfregamento;
pantaloni lunghi o calzoncini corti a vostra discrezione, meglio se in tessuto tecnico e con tante tasche (i puristi vietano i calzoncini per vipere, insetti o cadute);
maglia termica a maniche lunghe;
– meglio un gilè in pile che un pile intero perchè protegge il dorso lasciando però libere le ascelle di sudare;
giacchetta termica;
giacca impermeabile possibilmente in Goretex (se siete ricchi);
poncho o cerata (se siete poveri e volete sudare tantissimo);
calzamaglia termica in inverno;
ghette per la neve;
cappello termico o girocollo in pile (sempre!);
guanti (sempre!);
costume da bagno (dopo una ciaspolata potreste capitare alle terme o dopo un trekking estivo concedervi una sosta con bagno);
– per i pelati o i fototipi chiari: un cappello per il sole, una bandana o un fazzoletto da vecchia contadina ucraina e copritevi bene le orecchie perchè ho visto gente fare la muta completa delle orecchie;
– a discrezione un asciugamanino in tessunto tecnico leggero per il sudore o per sdraiarsi sull’erba;
elastici per i capelli.

2) calzature:
scarpone: una volta, i miei professori all’Università chiamavano lo scarpone “pedula” ed era una sorta di reliquia che costava ma durava anni, veniva venerata, pulita, ingrassata ed impermeabilizzata. Quando la para era logora, lo scarpone veniva spedito a dei calzolai specializzati che sostituivano la gomma vulcanizzata con un nuovo strato di Vibram. Ora non fai in tempo. Dopo due anni di trekking frequenti, anche uno scarpone da 150-200 euro ti abbandona, la suola ti fa scivolare, il Goretex lascia passare l’acqua.  Investite solo sullo scarpone invernale (io ho da anni un Lowa da 250,00 euro) con la predisposizione per ramponi o ciaspole. Per il resto delle escursioni, trovatevi uno scarpone che sia semplicemente comodo, impermeabile in Goretex e con una suola Vibram decente che non vi faccia scivolare. Nella vita ho comprato solo scarponi alti perchè io mi storto la caviglia anche da ferma. Recentemente ho acquistato una scarpa bassa molto comoda ma la utilizzerò soltanto per portare fuori il cane, cosa che può essere più avventurosa che andare in montagna.
Cosa da non fare: lasciare gli scarponi in auto. In estate si raggiungono rapidamente i 50° C e le colle si riattivano col risultato che potreste ritrovarvi con la suola in mano nel bel mezzo di una escursione;
ramponi e ramponcini: abbiamo comprato i ramponi un anno fa ma non li abbiamo mai utilizzati, quindi non possiamo esservi di aiuto nella scelta dell’acquisto. Nello zaino invernale pesano tantissimo ma sono dei salvavita in caso di tratti ghiacchiati causa di moltissimi incidenti anche mortali in montagna. Noi non siamo alpinisti quindi ci bastano le racchette da trekking per la stabilità, ma se volete cimentarvi con delle salite invernali iscrivetevi prima ad un corso CAI senza comprare le piccozze e fare gli eroi incoscienti. Ingolositi dal prezzo modesto, alcuni di voi potrebbero essere invogliati a comprare i ramponcini, tuttavia questi vanno bene solo se camminate in pianura e MAI sui tratti pendenti perchè privi di punte;
ciaspole: ciaspolare nella neve è divertentissimo, è come tornare bambini. Si cammina come tante paperelle con i bastoncini in mano. Le marche più vendute sono TLS e Baldas che offrono tantissimi modelli. Le ciaspole vanno scelte in funzione del genere, del peso e dell’altezza. Sappiate che indossare le ciaspole con le mani fredde è una delle cose più dolorose in montagna, soprattutto quando si sfilano lungo il tragitto, piene di neve e ghiaccio, ma ciaspolare è una pratica molto divertente. Da non dimenticare mai l’ARVA, la pala e il sondino quando vi muovete fuoripista o senza guida ma è un kit che si può noleggiare tranquillamente a 15,00-20,00 euro.

3) protezioni individuali e sopravvivenza:
antizanzare ad ampio spettro, perchè certi boschi sono infestati da zanzare e zecche; Potete anche acquistare un flacone di BioKill da spruzzare su indumenti e zaino prima delle escursioni e con una durata di 2-3 settimane;
occhiali da sole con protezione UV adeguata soprattutto su neve o ghiacciai;
crema solare;
burrocacao contro freddo/vento/UV:
cappello a falde larghe per proteggere dal sole collo e orecchie;
cappello termico e guanti;
racchette da trekking (scaricano fino al 30% del peso e indispensabili per ciaspolare nella neve), io però le trovo d’impiccio;
caschetto se prevedete di fare tratti attrezzati che scaricano roccia (leggete le descrizioni dei percorsi e seguite sempre i consigli delle guide);
navigatore GPS con 2/4 pile di scorta (Garmin GPSMAP 64), utile perchè comincia a tracciare autonomamente il vostro percorso appena lo accendete e potete, quindi, ripercorrere all’indietro la traccia nel caso vi perdiate o finiate in un banco di nebbia, inoltre vi fornisce le coordinate GPS da comunicare ai soccorritori;
pila frontale LED (Tikka): potreste attardarvi troppo in inverno e rimanere nel bosco al buio, oppure dover attraversare delle gallerie della grande guerra o, ancora, voler esplorare una grotta purchè sicura;
fischietto: permette di farvi individuare in caso di smarrimento;
accendino;
coltellino svizzero;
coperta isotermica di sopravvivenza (telo di Alluminio) per mantenere il calore in caso di ipotermia (superficie dorata verso l’alto) o riflettere il sole in caso di colpo di calore (superficie argentata verso l’alto);
ramponi (se prevedete di attraversare tratti ghiacciati);
moschettoni, rinvii e cordini arrampicata;
ARVA: è un dispositivo elettronico che trasmette un segnale radio (457 kHz), utilizzato per la ricerca delle persone travolte in valanga. Da non dimenticare mai quando ci si muove fuoripista, in neve fresca con le racchette da neve o ciaspole perchè 10-15 minuti sono più o meno il tempo per estrarre ancora vivo uno sepolto da valanga. Il kit ARVA, pala e sondino può essere noleggiato tranquillamente a 15,00-20,00 euro.
– scotch telato;

Non avventuratevi su sentieri EE (Escursionisti Esperti) o, peggio, su ferrate e tratti ghiacciati senza avere esperienza o equipaggiamento adeguato;

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4) primo soccorso:
Nel mio zaino da trekking non manca mai:
valigetta portatile con kit di pronto soccorso (salviettine disinfettanti, cerotti, pinzette, forbici, tamponi, pendaggi, nastro adesivo, laccio emostatico, ecc…)
Leva zecche  (ne prendo più io del cane);
Kit Medico per Rimozione Veleno da Puntura di Insetti e Vipere
Stimolatore elettronico di pronto intervento contro morsi e punture velenose (venduto anche su Amazon), distrugge le molecole delle tossine, limitando i danni;
Pulsossimetro da dito;

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5) farmaci:
Non sono un medico e quindi non ho alcuna autorità e competenza per consigliare farmaci ma nel mio zaino c’è sempre posto per l’unico vero farmaco da banco da portarsi in viaggio, l’antiacido, perchè capita di mangiare e bere pesante nei rifugi.
Se proprio volete esagerare portatevi due pastigie per la dissenteria, un antipiretico, un antinfiammatorio e, soprattutto, un antistaminico (pomata e via orale).


6) cibo
Noi siamo dei gaudenti della montagna e, salvo rare occasioni, mangiamo sempre in rifugio, quindi portiamo dietro il minimo indispensabile: frutta secca e castagne lessate in buste monodose, barrette (terribili), cioccolato. D’estate porto della frutta fresca o pomodorini ciliegina in un contenitore rigido perchè dissetano molto.


7) Acqua/liquidi: portatevi una borraccia da almeno 1 litro di acqua, anche 1,5-2 lt se camminate col cane in zone carsiche dove non troverete acqua. In inverno è utile portarsi anche un thermos di the caldo da 0,5 lt, provate voi a dissetarvi con l’acqua ghiacciata! Se siete dei viziosi, infilate anche una borraccina con la grappa che mette sempre tanta allegria dopo pranzo.
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Se ti riconosci di più nell’archetipo del CIALTRONE leggi l’equipaggiamento di Fabio:
L’EQUIPAGGIAMENTO TREKKING DI FABIO: THE CIALTRON

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