Questo settembre ci sta regalando una calda coda estiva che consente di scegliere serenamente percorsi sopra i 2.000 metri. Per due gaudenti come noi, il pranzo al rifugio è il minimo sindacale alla fine di una salita per cui, quando decidiamo di rinunciare al conforto di un piatto caldo, è perchè il trek sulla carta pare proprio interessante. Decine di escursionisti, lasciata l’auto poco sopra Carona (BG), si incamminano verso il Rifugio Calvi e il Rifugio Longo, puntando alla polenta e funghi. Noi no, perché la meta di oggi è il Passo del Publino (2.368 m), 1.200 metri di dislivello di pace e solitudine, in una splendida valle glaciale sospesa, la Val Sambuzza. Dobbiamo raggiungere lo spartiacque orobico, dare una sbirciata alla Valtellina e consumare il nostro pranzetto al sacco nel Bivacco Pedrinelli. Cascata e lago della Val Sambuzza, antiche baite, circhi e laghetti glaciali fanno da cornice a questo imperdibile trek.
Classificabile certamente come trekking di livello escursionistico, questo percorso non presenta tuttavia alcuna difficoltà tecnica, a parte il considerevole dislivello (1.200 m), la lunghezza (15 km) e le 5 ore complessive di cammino. Ma la salita si mantiene costante, senza strappi, quindi non particolarmente faticosa e il panorama aiuta a distrarre la mente. In Alta Val Brembana, raggiunta Carona (BG), fermatevi in uno dei bar per fare un’abbondante colazione e per acquistare il grattino della sosta giornaliera (Euro 2,00). Tornate indietro e arrivati al cimitero, svoltate a destra per via Locatelli e proseguite fino al tornante con la bacheca informativa e le indicazioni per i rifugi Calvi e Longo. Qui occorre lasciare l’auto ed esporre il grattino (1.220 m). Proseguite, oltrepassando il borgo di Pagliari (1.350 m) fino all’indicazione, sulla sinistra, per la “Val Sambuzza”, con i segnavia CAI 209.
Il percorso non è mai noioso, e anche il tratto nel bosco regala scorci notevoli intersecando la Cascata Sambuzza e baite molto carine ai Pozzi e Forcella. Ma è dalla Casera dei Dossi (1738m) che il sentiero si fa interessante e l’ambiente diventa alpino, con le tipiche forme modellate dai fenomeni glaciali e fluviali. La val Sambuzza è una valle glaciale sospesa, ossia una valle che si forma a causa di un ghiacchiaio secondario tributario di un ghiacchiaio principale. Una valle sospesa la si riconosce perchè termina spesso con una cascata (es. Cascata Sambuzza).
Dalla Casera (1738m) raggiungiamo il Passo del Publino (2.368 m) in 2 ore esatte, compresa la sosta d’obbligo alla baita vicino al Lago Sambuzza (2.085 m). Bellissima la zona umida del rio Sambuzza e il circo glaciale che la circonda, dal Monte Chierico (2.526 m), al Pizzo Zerna (2.572) fino ai Monti Masoni (2.663 m). Poco prima del passo incrociamo un paio di escursionisti delusi dalla nebbia che ha impedito loro la vista del versante valtellinese per cui gioiamo quando, arrivati al passo, scopriamo invece che la nebbia nel frattempo si è diradata. In realtà abbiamo beccato solo una piccola finestra di bel tempo che dura qualche minuto, giusto il tempo di scendere al Bivacco Pedrinelli. Un fronte di aria umida e fredda risale rapidamente la valle e ci colpisce poco prima di trovare rifugio all’interno della struttura, piccola ma accogliente. Colpisce l’assenza della stufa sotto alla canna fumaria monca e infatti al suo posto c’è un messaggio di avvertimento agli escursionisti. Qualche vandalo ha distrutto gli arredi per bruciarli, da allora la stufa è stata tolta e il bivacco verrà chiuso in caso di ulteriori atti vandalici. Brutte cose per chi ama la montagna.
Se si è in grado di arrivare al passo, allora si è anche abili di percorrere in discesa un piccolo anello che, deviando verso sud ovest sul sentiero CAI 209A, porta in pochi minuti ai laghetti alpini di Coldirolo, altre splendide perle incastonate nel circo del Monte Chierico. Da qui si gode una vista superba sul lago di Sambuzza, che si raggiunge in poco tempo per poi fare ritorno sul sentiero dell’andata. Quasi alla fine del sentiero fate attenzione, in prossimità del ponticello posto sul tratto iniziale della cascata Sambuzza, a deviare a sinistra verso il Dosso, dove potrete rifornirvi di acqua ed in poco tempo arrivare alla strada principare che vi porterà al parcheggio. Questa deviazione vi permetterà inoltre di ammirare la caduta della Cascata Sambuzza. E non dimenticate una sosta birra al Bar Ristoro “Il Bivacco” nella frazione Pagliari, perchè a fine trekking il premio è obbligatorio!
Dislivello: 1.200 m
14,8 km
33.500 passi
MAPPA DEL PERCORSO
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