Una grande croce bianca di ferro domina la media val Brembana, San Pellegrino Terme (BG) e il fiume Brembo. E’ la croce, alta ben 20 metri, costruita dai soci GESP, (Gruppo Escursionisti San Pellegrino), in cima al Monte Zucco, un rilievo delle Prealpi Orobiche che, con i suoi appena 1.232 m di altitudine, regala un ampio panorama non solo sulle classiche vette orobiche. Un cerchio metallico segnaletico aiuta ad orientarsi tra le numerosi cime osservabili che, da ovest ad est, sono: Monte Rosa m. 4634, Resegone m. 1875, Pizzo Cerro m. 1285, Grigna m. 2184, Grignone m. 2409, Castello Regina m. 1424, Monte Foldone m. 1602, Monte Sornadello m. 1580, Pizzo Tre Signori m. 2554, Monte Molinasco m. 1179, Monte Cancervo m. 1835, Monte Venturosa m. 1999, Pizzo Badile m. 3308, Pizzo Cengalo m. 3367, Monte Fioraro m. 2431, Monte Cavallo m. 2323, Monte Pegherolo m. 2369, Pizzo Bernina m. 4049, Monte Toro m. 2524, Corno Stella m. 2621, Cima di Menna m. 2300, Pizzo Farno m. 2506, Monte Gioco m. 1336, Pizzo Arera m. 2512, Cima di Grem m. 2049, Monte Alben m. 2019, Pizzo di Spino m. 958, Canto Alto m. 1146.
Come raggiungere il Monte Zucco
Esitono almeno tre percorsi per raggiungere il Monte Zucco ma sono due i più descritti e consigliati, uno con partenza da San Pellegrino Terme (BG) e l’altro da Sant’Antonio Abbandonato, frazione di Zogno (BG). Il sentiero da Sant’Antonio Abbandonato parte proprio sul confine tra la Valle Brembilla e la Valle Brembana, è raggiungibile in auto ed è il più semplice. Il sentiero da San Pellegrino Terme, al contrario, è una direttissima, ripida ed impegnativa (1.050 m di dislivello, traccia GPS disponibile a richiesta). Noi abbiamo scelto la terza possibilità, con partenza da Zogno (BG) ed abbiamo percorso un anello di 13,5 km e 1.200 metri di dislivello, in senso antiorario (Zogno – Monte Zucco – Sant’Antonio Abbandonato – Zogno). Non spaventatevi per il dislivello, è la somma dei vari “sali e scendi”, non si tratta di una salita diretta. Il fatto di poterli spalmare su un discreto chilometraggio li rende, inotlre, assolutamente fattibili.
SENTIERO ANDATA: 505
Cimitero di Zogno (352 m) –> Località Cornelle (450 m) –> Contrada Padonecco (545 m) –> Contrada Pernice (720 m) –> La Mughera –> Borgo Sonzogno (1.015 m) –> Rifugio Monte Zucco – Gesp (1.140 m) –> Monte Zucco (m. 1232)
SENTIERO RITORNO: 505 + 506 + 505B
Monte Zucco (m. 1232) –> Rifugio Monte Zucco – Gesp (1.140 m) –> Sentiero per Sussia –> Bivio per Sant’Antonio Abbandonato (1.145 m) –> Prisa Bassa (920 m) –> Sant’Antonio Abbandonato (900 m) –> Bivio sentiero 505A e 505B –> Località Zergnone (852 m) –> bivio per sentiero 505B –> strada asfaltata –> Contrada Casa Colle (800 m) –> Contrada Casarielli (760 m) –> attraversamento Corna Rossa –> ponticello sul Carubbo –> Giardini di Pietra località Cornella di Carubbo (500 m) –> contrada Foppa Alta (460 m) –> Zogno via Sottocorna –> Cimitero di Zogno (352 m)
Si parcheggia nell’ampio parcheggio gratuito del cimitero di Zogno (BG), in via Campelme 3. Lasciata l’auto e raggiunta la strada, ci si dirige verso sinistra dove, dopo pochi metri, la palina segnaletica indica la località di partenza, Campelmè (345 m), il sentiero 505 e la direzione da seguire per il Monte Zucco (2 ore e 30′).
Il sentiero 505 è sempre ben segnalato con segnavia bianchi e rossi sugli alberi, sui muri e muretti a secco, è una comoda mulattiera che attraversa piccoli borghi tranquilli, separati da santelle. Nell’ordine si raggiunge Cornelle (450 m), Padronecco (545 m) e Pernice (720 m). Oltre questa contrada, la mulattiera cede il passo ad un vero e proprio sentierino (attenzione a non distrarsi e a non mancare la deviazione che sale a sinistra). Prestare attenzione anche a diversi nidi di processionaria presenti tra i rami in alto, nel caso portiate il vostro cane.
Superato il borgo di Sonzogno (Sum Zogno) a 1.015 m, si attraversa un bosco di faggi sino ad arrivare al Rifugio Monte Zucco (Gesp).
Il Rifugio Monte Zucco (Gesp)
Il Rifugio Monte Zucco (Gesp) è stato realizzato grazie alla tenacia e passione dei soci GESP i quali, attraverso iniziative di autofinanziamento e tanti sacrifici, sono riusciti, nel 1980, a ultimare la struttura, dedicandola, poi, al Monte Zucco. Prendetevi cinque minuti per leggere la storia di questa incredibile avventura nonchè testimonianza di grande partecipazione popolare (LEGGI QUI). Ogni anno, dal lontano 14 Luglio del ’65, il GESP organizza la “Giornata Alpina”, mantenendo vivo l’interesse per questa montagna orobica.
Nei periodi da aprile a settembre i soci GESP si organizzano a turno per mantenere l’apertura domenicale del rifugio garantendo agli escursionisti un valido punto di ristoro. Non c’è servizio cucina (solo bar) e su prenotazione è possibile usufruire dei 20 posti letto. Nell’ampio pratone circostante è possibile, comunque, rilassarsi per un pic nic, grazie anche alla presenza di un’area attrezzata con tavoloni e panche.
In cima al Monte Zucco (1.232 m)
Il Monte Zucco dista dal rifugio solo 20′. Seguite la palina indicatrice posta a destra del rifugio. Si cammina mantenendosi all’interno di un sentierino obbligato dalla recinzione che attraversa un’incantevole area prativa disseminata di pinnacoli di roccia. Dopo aver superato una baita privata sulla sinistra, raggiungerete il bivio per San Pellegrino. Ignorate la deviazione e proseguite in salita sulla destra. In 15′ si raggiunge la cima del Monte Zucco, la salita è semplice e molto frequentata dagli escursionisti.
Cosa troverete in cima? Una croce altissima, ben 20 metri di traliccio donato dalle acciaierie Falck nel novembre 1964. Quando la croce fu finita, venne esposta alla popolazione presso i giardini. Come pensate che sia stata trasportata in cima? Forse a pezzi con l’elicottero o con i muli? Niente di tutto questo: venne portata tutta a spalle dai volontari del GESP.
Dal sito GESP: «Il 19 aprile 1965 il basamento venne montato in cima al monte Zucco e il 1° maggio si ebbe la sua muratura definitiva. Il 16 maggio successivo una squadra di operai della Falck compì l’innalzamento definitivo della croce; nella stessa giornata erano presenti circa duecento persone, a tanto ammontava il numero di quelli che avevano collaborato.»
LEGGI LA STORIA DELLA CROCE
In cima al Monte Zucco è stata realizzata anche un Cappella dedicata a due sacerdoti a cui il gruppo era molto legato: mons. Lorenzo Dossi e don Giuseppe Falconi, scomparsi entrambi nel novembre 1967.
LEGGI LA STORIA DELLA CAPPELLA.
Tra la fine del 1968 e l’inizio del 1969 fu realizzato anche un Rifugino come magazzino per gli attrrezzi, successivamente dotato di due o tre letti, lavandino, fornello e stufa. Il Rifugino è chiuso con un lucchetto, rivolgersi quindi al GESP per informazioni.
Si scende lungo lo stesso sentiero dell’andata sino al Rifugio Monte Zucco.
Verso S. Antonio Abbandonato
Superato il Rifugio, si attraversa un luogo quasi fiabesco per via della presenza di numerosissimi pinnacoli di roccia. Siamo sul sentiero 506 che collega San Pellegrino a Sussia. Porta ad un bivio. Salendo a destra si raggiunge il Corno dell’Arco (non ne vale la pena) e, proseguendo, il Pizzo Cerro (1.285 m) e il Rifugio Lupi di Brambilla. Noi, al bivio, abbiamo preso la deviazione in discesa verso sinistra. Capirete di essere sul sentiero giusto perchè raggiungerete una palina che indica Sant’Antonio Abbandonato in 45′.
Come per il sentiero che porta in cima al Monte Zucco, anche tutta questa seconda parte è caratterizzata da percorsi delimitati da recinzioni di vario tipo. Procedete seguendo i numerosi bolli bianchi e rossi, superate una fontana e giunti al borgo di Prina Bassa, svoltate verso sinistra, in discesa. Arriverete rapidamente a Sant’Antonio Abbandonato.
Sant’Antonio Abbandonato
La frazione di Sant’Antonio Abbandonato, con l’omonima chiesa, sorge a 987 m sul confine tra la Val Brembilla e la Val Brembana. Qui è possibile rifocillarsi all’Osteria del Cacciatore (Via Castignola, 35 – Telefono: 0345 93166) prima di ripartire per Zogno.
Per maggiori informazioni consultare il sito della val Brembilla e l’articolo di VBTV dedicato all’osteria.
Per il rientro a Zogno seguire le indicazioni in discesa per il sentiero 505A e 505B, lungo un’incantevole mulattiera delimitata da muretti a secco.
Il sentiero interseca una strada asfaltata in località Zergnone (852 m). Qui consigliamo di attarversare la strada e proseguire lungo il sentiero 505B in quanto molto meno antropizzato del sentiero 505A. In ogni caso entrambi portano a Zogno.
Il 505B, ad un certo punto, interseca una strada asfaltata priva di indicazioni. Siete a Contrada Casa Colle (800 m) e qui dovete svoltate a destra in discesa, camminare per 10 minuti buoni su asfalto sino a raggiungere una cappella, costeggiata dal sentiero per la contrada Casarielli (760 m).
Alla contrada Casarielli, comincerete l’attraversamento della Corna Rossa, la cui bellezza, ahimè è percepibile solo da lontano. Questa parete è molto famosa e citata nei libri di geologia per via di una piega degli strati calcarei (Calcare di Zu), con un’inconfondibile forma a “W” (sinclinale/anticlinale). GUARDA LE IMMAGINI.
Proseguite in discesa seguendo i bolli bianchi e rossi e le indicazioni per Zogno sino al ponticello che consente di attraversare la Valle di Carubbo, con una bella cascatella.
I “Giardini di Pietra”
La contrada Carrubbo ha una particolarità, i “Giardini di pietra”, caratteristiche formazioni rocciose isolate che spiccano tra i prati, chiamate “pimpoi”. Furono attrezzati per l’arrampicata da alpinisti locali negli anni ’80 ma oggi appaiono chiaramente abbandonati.
Ultimi passi verso Zogno
Non rimane molta strada da fare, si supera l’ultima contrada, quella di Foppa Alta, sino ad un ponticello sopra un canale. Pochi minuti in discesa e si raggiunge Zogno. Attenzione: si arriva in un punto più a sud rispetto al parcheggio, occorre risalire il paese lungo la strada sino a raggiungere prima la chiesa e poi il cimitero.
Il Monte Zucco dal drone
Riepilogo del sentiero
Visitate il Geoportale del CAI di Bergamo per vedere il profilo altimetrico ed aprire e scaricare la mappa di questo e di altri sentieri orobici (stampa PDF). Clicca QUI.
E’ disponibile anche una nuova carta dei sentieri di San Pellegrino, realizzata dal GESP. Per informazioni clicca QUI.
Dislivello in salita: 1.200 m
Dislivello in discesa: 1.200 m
Distanza: 13,5 km
Tempo in movimento: 4 h e 45′
Tempo totale: 7 h e 20′
Vuoi ricevere la traccia GPS di questo percorso? Scrivi a oggiescoblog@gmail.com
Dove mangiare
Rifugio Monte Zucco (G.E.S.P.)
Da aprile a settembre aperto di Domenica (solo servizio bar)
Telefono gestore: 0345 23050
Osteria del Cacciatore
Via Castignola 35 – Sant’Antonio Abbandonato – Zogno (BG)
Telefono: 0345 93166