E’ una Domenica di fine ottobre, persiste una lunga coda estiva, le temperature sono alte, il cielo è terso e decidiamo di unirci ad alcuni amici diretti al Baitello Manavello, un bivacco sempre aperto situato sullo Zucco Manavello (1112 m). Posizionato a picco sul Lario, dalla sua staccionata si gode un panorama esteso su quasi tutto il Lago di Lecco e sul Triangolo Lariano. E, alle spalle, la vista spazia sul gruppo delle Grigne ed in particolare sul Sasso Cavallo, sul Sasso dei Carbonari e sullo Zucco dei Chignoli.
Siamo un gruppo scalcagnato, metà in auto, metà in treno, fermata Mandello del Lario. Ci diamo, così, appuntamento in stazione per raccogliere gli appiedati. Carichiamo le auto e ci dirigiamo a Rongio quando sono ormai le 10.30. Se, in Africa, ogni mattina, la gazzella sa che deve svegliarsi prima del leone e correre, in montagna l’escursionista sa che più tardi arriva e più rimarrà fregato col parcheggio. Inizia la dispersione e la legge di Darwin seleziona le auto più deboli. Alle 11.00 il gruppo non è ancora ricomposto nella piazzetta della chiesetta di sant’Antonio a Rongio, da cui parte il sentiero. Manca un auto al rapporto, la gente bivacca al bar e c’è un fila continua per il bagno. Comincia a fare caldo ed è quasi ora di pranzo quando anche le ultime cinque gazzelle arrivano sudate e provate manco avessero dovuto scappare davvero dal leone. Il navigatore li ha infilati in una viuzza in cui l’auto ci è passata per il rotto dello specchietto (heheheh…).
Si parte verso il sentiero CAI 13B, direzione Zucco di Manavello!
Niente di difficile in questo sentiero, la qual cosa lo rende meta “quattro stagioni”. E’ ben segnalato e anche nei tratti finali potenzialmente critici in caso di ghiaccio, ci sono dei cavi di acciaio e scalinate a tronchi di legno.
La parte finale è quella più panoramica. A pochi passi dal Baitello c’è un primo belvedere, piuttosto esposto, da cui lanciare uno sguardo sulla val Meria, una valle incisa sul cui omonimo cono di deiezione sorge Mandello del Lario. Sull’altro versante si scorge il Santuario benedettino di Santa Maria del Monte d’Olcio, già esistente nel 1145 e posto sulla via di comunicazione che collegava Mandello con la Valsassina attraverso la bocchetta di Prada, dove fungeva da ostello per i viandanti.
Ancora qualche passo faticoso in ripida salita e si raggiunge il Baitello, un bivacco confortevole, dotato di cucina, tavolone interno e panche esterne con griglia. Ahimè non ha posti letto, altrimenti sarebbe preso d’assalto. E’ sempre presidiato da qualche volontario nei fine settimana, ma è sempre accessibile.
Assolutamente consigliato per gruppi di amici o comitive!
Dislivello in salita e discesa: 700 m
5,6 km
Tempo in movimento: 2 h e 30′
Tempo totale: 3 h e 30′
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