Qualche anno fa, girò in rete un video di una ragazza che si tuffava in acque cristalline e che recitava più o meno così “le Maldive alle porte di Milano”. Il video, girato in Val Verzasca, divenne virale, causando un vero e proprio ingorgo di turisti di ogni tipo. Nei gruppi Fb dedicati al trekking o alle mete della Domenica, si scatenò la caccia alle più belle pozze e cascate “alle porte di Milano”. Nacquero così, per esempio, i fenomeni virali delle “Cascate della Val Vertova” (nella bergamasca) e delle “Pozze di Erve” (nel lecchese). Da allora la val Vertova, così come il Comune di Erve, non conosce più pace. Il sindaco è stato costretto a mettere il numero chiuso (1400 persone al giorno), il ticket di ingresso (3,50 euro), il blocco alle auto e la navetta nei weekend. Insomma, diciamolo, andare in val Vertova è diventato un lavoro, tra l’acquisto del ticket online, la navetta da prendere o, in alternativa, i 5 km A/R da percorrere su asfalto sotto al sole.
Ma sono davvero così belle le Cascate della Val Vertova da giustificare tanto disagio? Per scoprirlo, ci siamo andati a Ferragosto 2022, quindi nel giorno peggiore dell’anno, per affluenza, e nell’anno peggiore del secolo, per caldo e siccità.
Ci siamo, però, impegnati per risparmiarci almeno la camminata sull’asfalto o la navetta da Vertova. Come? Optando per un punto di partenza inusuale ed alternativo, cioè Aviatico (BG), paesino nel cuore delle Orobie Bergamasche, collocato a circa 1.000 m di altitudine sull’Altopiano Selvino Aviatico.
Ne è venuta fuori un’avventura impegnativa per durata (quasi 6 ore), lunghezza (15km) e dislivello (+/-1300m), che offre, però, l’esperienza di attraversare ambienti molto affascinanti e diversi, a cominciare dalla bella dorsale che, da sud a nord, collega il Monte Cornagera (1.311 m), il Monte Poieto (1.360 m), il M.te Suchello (1.541 m) e il M.te Alben (2.019 m), con i bei panorami sulla val Seriana e sulla selvaggia Val Vertova. Le aree boschive da attraversare sono impervie e poco battute. E poi ci sono le pozze che premiano lo sforzo con un pediluvio energizzante. Unico neo: il dislivello maggiore in salita è alla fine della giornata, dopo il relax alle pozze la salita è psicologicamente una mazzata!
Ed ora, riprendiamo la domanda iniziale. Ma sono davvero così belle le Cascate della Val Vertova? Ni. Vi sono sicuramente delle belle cascatelle e pozze, abbondantemente distribuite su un percorso relativamente breve, comodo e percorribile da chiunque, anche col passeggino 4×4. Tuttavia, la temperatura dell’acqua, la scomodità dei sassoni, il sole che non dura tanto, ne fanno una meta “sopravvalutata” per chi è convinto di passare una giornata “al mare”. Il risultato è che orde di turisti si aggirano depresse lungo il torrente senza saper che fare dopo aver scattato due foto.
Mappa e riepilogo del percorso

Tipo di percorso | ad anello |
Difficoltà | impegnativo |
Dislivello | +/-1.300 m |
Quota minima | 566 m |
Quota massima | 1.538 m |
Distanza percorsa | 14,3 km |
Durata senza soste | 5h e 40′ |
Punti ristoro | – prossima apertura di un rifugio al Monte Suchello – bar ristoro c/o la chiesa della Val del Gru, solo di Domenica e dalle 9 alle 17 |
Fonti | Val del Gru |
Partenza | di fronte al Municipio di Aviatico (1.015 m) |
Arrivo | – Monte Suchello (1.541 m) – Pozze della Val Vertova (566 m) |
Alcune raccomandazioni:
- il sentiero CAI 519 che si snoda lungo la dorsale dal punto 1 al punto 3 presenta un susseguirsi di roccoli (appostamenti per l’uccellagione) ancora funzionanti, evitare, quindi, questo percorso durante la stagione della caccia;
- una volta arrivati alle pozze (dal punto 4 al punto 5), non sarete al mare: l’acqua ha una temperatura polare che consente solo brevissime immersioni dei piedi;
- Come tutte le valli di origine fluviale a “V”, anche la val Vertova è una valle incisa che riceve poche ore di sole al giorno;
- non aspettatevi una spiaggia, ma solo sassoni scomodi e scivolosi perché la val Vertova non è un parco acquatico ma un torrente vero e proprio.
- la parte iniziale del sentiero CAI 516 (punto 5), che collega le pozze alla dorsale, è per escursionisti sicuri, con calzature adeguate, in quanto presenta tratti esposti e potenzialmente scivolosi, quindi prestare massima attenzione. Sconsigliamo di fare questo sentiero in discesa o dopo le piogge;
- lungo la dorsale e i tratti boschivi non c’è copertura telefonica.
- non ci sono punti di ristoro lungo il percorso ma c’è una fonte nella val del Gru (punto 6), quasi alla fine del giro, quindi attrezzatevi con acqua e cibo. Prossimamente aprirà un rifugio sotto al Monte Suchello (punto 2) ma, per ora, è ancora un cantiere.
Il Parcheggio: Aviatico (BG)
Il parcheggio ad Aviatico (BG) non è un problema. Potete parcheggiare nel grande parcheggio gratuito affianco al Municipio, in Via Papa Giovanni XXIII, 24010 Aviatico BG

Oppure provate a cercar posto nel piccolo parcheggio Le Ghette in fondo a via Monte Alben dove inizia il sentiero.

Ad Aviatico si giunge da Nembro (BG) dopo aver percorso i 19 fitti tornanti de “La salita dei campioni bergamaschi”. E’ stato il Velo Club Selvino a nominare così la tortuosa strada che porta a Selvino e lo ha fatto in occasione del passaggio della quindicesima tappa (21 maggio 2017) del 100° Giro d’Italia, che si è snodata da Valdengo a Bergamo, con passaggio proprio da Selvino. Chi sale ora il Selvino trova ad ogni curva un cartello informativo con altitudine sul livello del mare, distanza chilometrica e numero di tornante, oltre al nome del campione a cui è dedicato. L’ultimo tornante, il numero uno, è stato dedicato a Felice Gimondi.
Tappe del percorso
Abbiamo suddiviso il percorso in 7 tappe. La prima tappa serve per raggiungere la dorsale utilizzando il sentiero CAI 519. Si arriva a La Forca che è un crocevia di sentieri. Da qui, infatti, è possibile imboccare:
- Sentiero CAI 516 in direzione M.te Poieto o in direzione Val Vertova
- Sentiero CAI 519 in direzione M.te Suchello e Bivacco Testa
- Sentiero CAI 525 in direzione M.te Alben
Noi abbiamo preso il Sentiero CAI 519/525 sino al M.te Suchello (tappa 2) e Passo Barbata (tappa 3). Da qui si devia prendendo il sentiero CAI 525A sino alle pozze della Val Vertova (tappa 4). Percorrere il sentiero CAI 527 che costeggia il torrente sino al bivio per tornare alla dorsale (tappa 5). Da qui imboccare il Sentiero CAI 516 per la Val del Gru sino a La Plazza (tappa 6) e proseguire sempre in salita sino al punto di partenza, cioè La Forca (tappa 7).
TAPPA 1
Durata: 20′
Dislivello positivo: +145 m
Municipio di Aviatico (m. 1.015) –> sentiero CAI 519/525 –> La Forca (m. 1160)

Di fronte al municipio di Aviatico, parte la scalinata che conduce alla Chiesa di S. Giovanni Battista. E’ proprio qui che parte il sentiero.

Percorrere tutta la scalinata che costeggia lateralmente la Chiesa di S. Giovanni Battista, superare la chiesa, prestare attenzione ai segni bianco-rossi che vanno seguiti un po’ a zig-zag, fino a sbucare in via Monte Alben dove occorre girare a sinistra e percorrere un tratto di asfalto sino al parcheggio Le Ghette.



Al parcheggio prendere il tratto lastricato sino allo stagno de La Forca (m. 1160). Qui prestare attenzione ai segnavia. Seguire per il sentiero 519/525.



TAPPA 2
Durata: 1h
Dislivello positivo: +400 m
La Forca (1.160m) –> Monte Suchello (1.541m)

Allo stagno de La Forca seguire i segnavia per il Monte Suchello.

Il percorso è inizialmente nel bosco, passa prima sotto il roccolo Picinali e prosegue collegando altri roccoli, cioè appostamenti per l’uccellagione, il primo dei quali è molto particolare, non più operativo e trasformato in una bella baita dal proprietario, la potatura esperta delle alberature e la cura del giardino ne fanno un luogo quasi magico.



Si prosegue nel bosco sino a raggiungere un altro roccolo e una baita, camminando lungo la dorsale sino al Monte Suchello, dove si alternano aree nel bosco a zone più rocciose, dove, occasionalmente, occorre usare le mani. Si apre il panorama sulla val Seriana, sul Monte Alben e sulla Val Vertova.




Alla Stalla Suchello, arriverete all’incrocio col sentiero CAI 524 che porta alla Val del Gru, ma ignoratelo e proseguite oltre, mantenendo il nord come direzione.

Superate l’anticima, da cui già si scorge il crocifisso del M.te Suchello e in breve conquisterete la cima.



TAPPA 3
Durata: 30′
Dislivello negativo: -200 m
Monte Suchello (1.541m) –>Passo Barbata (1.312m)

Appena sotto il M.te Suchello, si passa affianco al cantiere del futuro rifugio sino ad una palina che occorre seguire in direzione Baita Sedernel e M.te Alben. Si scende rapidamente sino ad un’altra area di uccellagione, molto ben tenuta e con una bella vista sul M.te Alben.




Superare l’area di uccellagione sino alla palina che indica la nuova direzione, seguire per 519/525 e raggiungere il Passo Barbata (1.312m). La discesa (verso nord) è piuttosto scoscesa, non dimenticate a casa le racchette.


TAPPA 4
Durata: 1h e 30′
Dislivello negativo: -700 m
Passo Barbata (1.312m) –> Val Vertova (600m)
Al Passo Barbata, c’è il bivio tra i due sentieri 525 e 519. Il Sentiero CAI 519 prosegue per il Bivacco Testa, edificato in cima alla Val Vertova, quindi voi dovrete seguire per il Sentiero CAI 525. Poco sotto al bivio, ne troverete un altro. Questa volta dovete abbandonare il sentiero 525 per imboccare la variante Sentiero CAI 525A che porta al torrente della Val Vertova.

Trattasi di una zona boschiva selvaggia dove non incontrerete anima viva per più di un’ora. A parte alcuni brevi tratti, il sentiero è completamente ombreggiato. Non abbiamo incrociato fonti d’acqua. Sul finire del sentiero, si costeggiano delle baite e già è probabile percepire il vociare dei turisti accampati lungo il torrente. Da qui si raggiunge rapidamente il torrente. Finalmente.



TAPPA 5
Durata: 15′
Dislivello negativo: -30 m
Torrente della Val Vertova (600m) –> bivio per la Val del Gru (566m) –> Sentiero CAI 516

E’ la tappa premio, cioè le pozze e le cascate del torrente Vertova. Il tratto che conduce al bivio per la Val del Gru è brevissimo, lastricato e pieno di gente. E’ il momento pediluvio e foto, soprattutto della spettacolare cascata della Val de Gru, che noi non abbiamo fotografato perché c’era troppa gente.





TAPPA 6
Durata: 50′
Dislivello positivo: +230 m
bivio per la Val del Gru (566m) –> Sentiero CAI 516 –> Incrocio col Sentiero CAI 524

Questa e quella successiva sono le tappe più dure e non perché siano particolarmente difficili. Dopo il relax alle pozze, riprendere il cammino sapendo di dover fare ancora 600 metri di dislivello in salita, è psicologicamente pesante ma è l’unica possibilità per far ritorno al parcheggio.
Prestare attenzione alla deviazione per il Sentiero CAI 516 segnalato dalla palina che indica la direzione Forca e Aviatico. Il sentiero è segnato come “difficoltoso” ma lo è solo nel tratto iniziale. Superato un ponticello metallico, inizia, infatti, una salita insidiosa, scivolosa ed esposta dove occorre prestare la massima attenzione. Il sentiero sale velocemente fra le rocce, facendosi meno ripido in prossimità della stalla del Corno.




Si giunge poi al guado del torrente Gru e ci si innesta sulla carrareccia che porta alla chiesetta di S. Salvatore (XVII sec.).


Si raggiunge l’incrocio col Sentiero CAI 524. Qui abbiamo trovato l’unica fonte della giornata. Una bacheca riporta l’informazione di un punto ristoro a 200 metri di distanza presso la chiesa ma aperto solo la Domenica dalle 9 alle 17.


TAPPA 7
Durata: 45′
Dislivello positivo: +370 m
Incrocio col Sentiero CAI 524 –> La Forca (1.160m)

A lato della bacheca di legno inizia la strada che porta alla chiesetta di S. Salvatore. Poco dopo, la strada sterrata diventa un sentierino sulla destra fino alla Forca d’Aviatico (1160 m), ma occorre prestare attenzione al bivio segnalato da una palina. Dalla Forca scendere al parcheggio di Aviatico sulla strada dell’andata.
